Sanitari piemontesi sempre al fianco degli amici kenioti

La struttura ospedaliera offre oltre 300 posti letto e sta sempre più elevando la qualità delle prestazioni fornite

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Riceviamo dal Lions Club Alba Langhe e volentieri pubblichiamo

Dopo la forzata pausa causata dalla pandemia da Covid-19, ritornano, a regime, le missioni presso l’ospedale di North Kinangop in Kenya, effettuate da personale medico italiano a sostegno di quello keniota.
Non solo dal Piemonte, ma da tutto il Nord Italia. In particolare, quella piemontese, per questo secondo trimestre, ovvero per il periodo che è andato dal 19 giugno al 4 luglio, era composta dal professor Bruno Frea e dai dottori Simone Mazzoli, Matteo De Bellis, Silvia Cavalli e Josef Kago, affiancati da anestesisti e strumentisti kenioti.
Gli interventi eseguiti dall’equipe guidata dal professor Bruno Frea sono stati 55, mentre le visite sono state 123 e hanno riguardato pazienti dell’altopiano di Kinangop e di Nairobi e, addirittura, un paziente giunto dalla Tanzania. Gli arrivi da fuori nazione sono poco frequenti ma sono sintomo dell’eccellenza di questa struttura ospedaliera che offre oltre 300 posti letto e deve molto alle missioni umanitarie dei medici non solo piemontesi, ma italiani.
È notorio come le missioni italiane siano sempre apprezzate all’estero perché hanno come obiettivo anche l’insegnare i saperi al personale medico e paramedico autoctono, in modo tale che chi resta possa continuare a usufruire delle cure e delle attività avviate dai medici italiani.
Stranamente è un po’ quello che manca in Italia: il compito di passare la conoscenza e le tecniche alle leve più giovani. Quasi un modo egoistico di non demandare e insegnare, perché si vuole restare al centro del mondo, della conoscenza e della tecnica. Peccato, un grande peccato!
Per contro, all’ospedale di North Kinangop, i pazienti continueranno ad avere assistenza perché si fa formazione e i saperi italiani passano al personale medico keniota e, in questo caso dell’equipe piemontese, al dottor Joseph Kago che, nelle due missioni avviate quest’anno dal grup­po piemontese, è stato formato per continuare le cure in assenza dei medici italiani che saranno comunque sempre contattabili in webinar. Joseph Kago seguirà i pazienti fino alle loro dimissioni. Chi volesse partecipare ad una delle prossime missioni Lions all’ospedale di North Kinan­gop in Kenya si può rivolgere al Club Alba Langhe che smisterà le richieste al professor Bruno Frea, referente della missione per il Piemonte.
Il viaggio nella Terra che ha visto il primo uomo sul nostro Pianeta finisce qui, ma sono già in cantiere le prossime partenze perché il bello di un viaggio (anche umanitario) sta nel ritorno e, francamente, non abbiamo ancora capito se la destinazione sia l’andata o, appunto, il ritorno. Un video visibile su YouTube sintetizza la storia dell’ospedale di North Kinangop. (www.boscostregato.com/it/vid/video/ritorno-a-kinangop.html).
Il Lions Club Alba Langhe ha donato all’ospedale 2mila euro; chi vuole continuare a contribuire può farlo attraverso il Sa­tispay del Club Alba Langhe.
Un viaggio che vi cambierà il Dna, come lo ha cambiato al presidente del Club Lions Alba Langhe, Tommaso Lo Russo.