Saluzzo, giovedì 15 luglio si presenta «Ubuntu» il progetto per integrazione e accoglienza di Comune, Consorzio Monviso Solidale e Caritas

0
295
saluzzo
Operazioni di raccolta in un frutteto del Saluzzese - Immagine di repertorio

«Ubuntu», parola in lingua sudafricana Bantu che significa «Umanità e benevolenza verso gli altri e io sono perché noi siamo» è il progetto sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo che coinvolge il Comune di Saluzzo, il Consorzio Monviso solidale e la Caritas diocesana saluzzese.

Ha l’obiettivo di creare una rete stabile delle realtà impegnate sul tema dell’accoglienza e dell’integrazione nei territori agricoli alle pendici del Monviso, sia per i braccianti stagionali subsahariani sia per i nuclei famigliari di origine straniera presenti in zona. Durerà 18 mesi.

L’iniziativa, le cui azioni sono al via in questi giorni, sarà presentata ufficialmente giovedì 15 luglio dalle 18 nel cortile d’onore del Polo socio-culturale dell’ex caserma «Musso» (ingresso da piazza Montebello). Intervengono il sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni, il vicepresidente del «Monviso solidale» Paolo Peotta, Anna Cattaneo per la Caritas di Saluzzo, Marzia Sica, responsabile dell’Obiettivo Persone per la Fondazione Compagnia di San Paolo e Ezio Raviola, vicepresidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo.

Seguirà, dalle 18,30, un primo momento di approfondimento e confronto moderato dal giornalista e scrittore Maurizio Pagliassotti con Dionigi Albera, antropologo docente all’Università di Aix-enProvence/Marsiglia, Michele Antonio Fino dell’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo e il linguista ed editor Massimo Bonato. Le conclusioni saranno a cura del Prefetto di Cuneo Fabrizia Triolo.

«Da anni nel Saluzzese affrontiamo le criticità della presenza di centinaia di braccianti agricoli stagionali – dice il sindaco Mauro Calderoni – e abbiamo sempre fatto piccoli passi avanti nella gestione dell’accoglienza e per evitare problemi, grazie ai tanti partner che ci aiutano e che lavorano con noi. Questo nuovo progetto ci permetterà di coordinare meglio le politiche che mettiamo in atto e di approfondire aspetti della materia che sono ancora da sviscerare, grazie all’impegno economico di Fondazione Compagna di San Paolo e Fondazione Cassa di risparmio di Cuneo, due enti che ci hanno sempre sostenuto e che continuano a farlo con convinzione. A loro va il nostro ringraziamento».

«Nel territorio del Saluzzese, interessato da tempo da forti flussi di lavoratori stagionali stranieri, realtà del privato sociale ed enti pubblici hanno messo e mettono ancora oggi a disposizione esperienze e competenze nel tentativo di individuare insieme risposte capaci di garantire condizioni di accoglienza dignitose per le persone, sostenibili per le comunità locali e anche funzionali allo sviluppo del territorio.

In questo contesto si inserisce il progetto Ubuntu, selezionato, insieme ad altri 12 interventi sviluppati in Piemonte e in Liguria, nell’ambito del Bando Territori Inclusivi, bando lanciato dalla Fondazione Compagnia di San Paolo in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e con l’adesione della Fondazione De Mari per rafforzare reti territoriali a supporto di persone in condizione di fragilità e/o marginalità.

Il progetto Ubuntu è coerente con la strategia della Compagnia di San Paolo per accompagnare e includere le persone in difficoltà o a rischio di fragilità in percorsi verso la più ampia autonomia possibile, stimolare dinamiche di inclusione, coesione e solidarietà che riescano a coinvolgere soggetti plurimi della comunità, favorire azioni culturali a sostegno della costruzione di società inclusive e solidali» afferma Marzia Sica, responsabile dell’Obiettivo Persone della Fondazione Compagnia di San Paolo.

«La Fondazione CRC con il sostegno al progetto Ubuntu, nell’ambito del bando Territori Inclusivi, ha voluto dare un segnale concreto di vicinanza al territorio – dichiara Ezio Raviola, vicepresidente della Fondazione CRC –. Crediamo che solo facendo rete accanto ad altre fondazioni, agli enti e alle amministrazioni locali sia possibile costruire una risposta efficace a temi complessi come l’accoglienza, l’integrazione e l’inserimento lavorativo dei migranti.

L’iniziativa rientra all’interno della sfida “+Comunità”, uno degli assi strategici che abbiamo individuato nel Piano pluriennale 2021-24 e su cui intendiamo lavorare per promuovere un territorio coeso e inclusivo, che garantisca e promuova i diritti sociali e civili delle persone e si impegni a ridurre le disuguaglianze, la povertà economica, sociale e culturale, in particolare delle fasce di popolazione più svantaggiate».