Che problema per Tokyo i Giochi della XXXII Olimpiade. Alla meraviglia dell’invasione della grande festa mondiale dello sport nell’edizione in partenza si affianca la necessità di fare fronte, per quanto possibile, al rischio Covid, con migliaia di persone che si stanno radunando intorno al Villaggio Olimpico; tanto che gran parte dei residenti avrebbe preferito che l’evento non avesse luogo. Le Olimpiadi si terranno nella capitale giapponese dal 23 luglio all’8 agosto, con un anno di ritardo a causa del coronavirus. Eppure si chiameranno comunque Olimpiadi di Tokyo 2020 per ragioni legate al “branding”, cioè al marchio. È la prima volta nella storia che i Giochi slittano anziché essere cancellati, ma le condizioni saranno assai diverse dal normale. In Giappone è stato indetto il quarto periodo di “stato di emergenza” e alle Olimpiadi potranno assistere in presenza solo i cittadini, anche non giapponesi ma residenti in Giappone. Non ci saranno quindi sugli spalti cittadini stranieri. A causa della pandemia, non si terrà neanche il tradizionale passaggio per le strade della torcia: al suo posto, una cerimonia di accensione itinerante della fiamma in diversi punti della città, che non sarà accessibile al pubblico ma sarà trasmessa in diretta televisiva. Le competizioni si terranno al nuovo stadio nazionale da 157 miliardi di yen (1,2 miliardi di euro), che è stato costruito nello stesso luogo dove si ergeva lo stadio che ospitò le Olimpiadi del 1964. Nelle foto, scattate lo scorso fine settimana, Tokyo che si prepara alle Olimpiadi. Anche se pare che quasi nessuno se ne sia accorto…
Articolo a cura di Adriana Riccomagno