Piemontese e inglese sono le lingue che utilizza per comporre le sue canzoni

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“Cheur e ment” è il titolo del primo album con brani originali di Barbara Borra (disponibile su Amazon Music, iTunes e sul sito www.barbaraborra.com; i proventi delle vendite dell’album vanno a sostenere la Dad), nel quale l’artista si cimenta con il piemontese e l’inglese, in certi casi anche mi­schiandoli. Manca invece l’italiano. «Pie­montese e inglese hanno so­norità e ritmica simili, in entrambe le lingue ci sono diverse parole tronche e chiusure su consonanti. Tutto questo mi dà la possibilità di lavorare meglio sul suono», spiega la benese, ormai albese d’adozione. Sulla scelta della lingua in cui compone in prima battuta i testi, non c’è una vera e propria regola: «Dipende dalle canzoni: alcune nascono in piemontese e in altri casi regge molto bene la costruzione direttamente in inglese. Il piemontese lo preferisco quando par­lo di argomenti più contemplativi, di luoghi dove tempo, natura e contesto sono un tutt’uno. L’in­glese, invece, l’ho utilizzato per una canzone dedicata a mio padre e una a mia figlia; mi viene in aiuto quando tratto tematiche più introspettive, che in genere scrivo sull’onda di un’emozione. Il piemontese arriva dal contatto con la natura, mentre in inglese mi viene facile scrivere di cose che arrivano dal mio vissuto». «Ora sto lavorando al secondo disco, che sarà di nuovo in piemontese e inglese, tranne per due tracce che saranno in italiano, più per sfida che per altro», aggiunge Borra. «Ho voluto mettermi alla prova e scrivere in italiano, avvalendomi dell’aiuto di alcuni consulenti, ma non è stato per nulla facile».