La balistica è la scienza che studia il moto dei proiettili, dunque si occupa in primo luogo di definire le traiettorie, ma per farlo deve prendere in considerazione un gran numero di elementi. È fondamentale per ricostruire la dinamica dei fatti e spesso in passato ha costituito il fattore decisivo per la soluzione di indagini complicate, come è avvenuto per il caso di Marta Russo, per esempio.
L’esperto balistico ha dunque un ruolo molto rilevante nelle indagini e nei vari corpi delle forze dell’ordine sono stati istituiti reparti specifici. Tra i primi elementi che si devono prendere in considerazione c’è l’arma da fuoco, ossia un oggetto termodinamico capace di proiettare verso un oggetto o corpo un cosiddetto “proietto”, destinato a un bersaglio. Per farlo, utilizza la forza espansiva dei gas prodotti dalla trasformazione di una sostanza che viene fatta esplodere dentro un tubo resistente, ovvero la canna. Le armi da fuoco possono essere classificate in base a diversi criteri; la prima differenza è tra armi leggere e pesanti, ma esistono distinzioni anche in base alla destinazione d’uso o a criteri balistici e meccanici. Dal punto di vista balistico, si dividono in armi ad anima liscia e ad anima rigata, da quello meccanico in armi a caricamento successivo (in cui deve essere introdotta una cartuccia volta per volta nella canna) o multiplo (che a loro volta si suddividono in armi a ripetizione semplice, in cui è necessario “scarrellare”, o automatica). Oltre al tipo di innesco e di bossolo, è fondamentale prendere in considerazione i dettagli legati al vettore che trasporta l’energia fornita dalla deflagrazione del propellente, il proiettile. Questo viene classificato in base al calibro, ovvero il diametro, la massa, ovvero il peso, la lunghezza e la forma.
Chi interviene sulla scena di un crimine deve dunque realizzare foto, riprese video e rilievi da mettere a disposizione degli esperti balistici, che intervengono in un secondo momento e, in caso di omicidio, spesso partecipano anche alle autopsie, in modo da esaminare proiettili o frammenti rimasti all’interno del corpo della vittima. Una buona indagine della balistica deve infatti essere realizzata sempre in parallelo alla valutazione di elementi medico-legali. I dati raccolti in merito alle armi utilizzate non restano confinati al singolo caso, ma entrano a far parte di archivi balistici che raccolgono gli elementi tecnici dei reati riconducibili all’uso di armi.
Le tecniche più moderne in ambito balistico permettono di ottenere una ricostruzione virtuale in 3d delle traiettorie, consentendo quindi di “vedere” la direzione seguita da un proiettile da quando è stato espulso dall’arma a quando è avvenuto l’impatto. Non di rado, gli esiti sono determinanti per confutare o confermare testimonianze, contribuendo in genere in maniera significativa alla risoluzione del caso.
A cura di Biagio Fabrizio Carillo