La Valle Maira nasce dallo spartiacque principale sul confine italo-francese, espandendosi a est per circa 45 chilometri fino a sboccare sul pianalto cuneese, nei pressi di Dronero. La parte inferiore si pone in netto contrasto con quella alta, tagliata da lunghi valloni laterali e circondata da una catena di elevati picchi rocciosi dominati dal Brec de Chambeyron (3.398 m). Sul fondovalle scorre il torrente Maira che confluisce nel Po a Casalgrasso.
Una sinuosa rotabile, la statale 22, ne segue il corso lasciando intravvedere, sui versanti più isolati di questi bellissimi valloni laterali, alcune strade provinciali.
Il territorio è suddiviso in quattordici Comuni: Villar San Costanzo, Dronero, Montemale, Roccabruna, Cartignano, San Damiano Macra, Macra, Celle Macra, Stroppo, Marmora, Canosio, Elva, Prazzo e Acceglio.
L’alta valle, tra il XIII e XVII secolo, fece parte dell’Unione dei Comuni, la cui autonomia fu sotto il controllo dei Marchesi di Saluzzo. In Valle numerose sono le opere di arte medievale: tra esse emerge, per importanza, la basilica di San Costanzo al Monte. L’interesse naturalistico e ambientale trova un buon riscontro anche nella riserva naturale speciale dei “ciciu del Villar” e nell’alta Valle, il cui territorio (cascate di Stroppia, rocca Provenzale, Chiappera) è stato riconosciuto zona di notevole interesse pubblico.
Considerata oggi un vero e proprio paradiso per gli amanti del turismo escursionistico, la Valle Maira stupisce e disorienta per quella fitta rete sentieristica che si inoltra tra valloni secondari e vecchie borgate, lambendo boschi e laghi davvero spettacolari.
Lo splendore tra la Francia e Dronero
Cielo e terra per vivere in libertà i percorsi occitani