Domenica 25 maggio 2014 – Ore 7.30 – E alla fine il brutto anatroccolo divenne un cigno maestoso. Racconteremo così ai nostri figli, se mai ci capitasse, l’impresa compiuta dal Corneliano in questi playoff di Promozione.
La compagine rappresentante un piccolo paesino sulle colline albesi, che fino a mezz’ora prima della fine della regular season non era nemmeno iscritta di diritto ai playoff, non solo ai playoff ci è andata, ma li ha anche vinti, centrando la più clamorosa delle promozioni in Eccellenza. Piccolo ingrediente a trasformare la cavalcata in una vera e propria favola: tutte le tappe, quattro, sono state giocate fuori casa, contro “undici” ben più accreditati e di fronte a pubblici delle grandi occasioni. Ultimo, e forse più di tutti, il Natale Palli di Casale, stadio di ben altre categorie. A nulla sono serviti i 104 anni di storia, il blasone di una squadra che vanta nella sua bacheca uno scudetto (1913/1914) e anni di permanenza tra i professionisti. A nulla è servito il paragone tra i 35 mila abitanti della cittadina alessandrina, di cui circa un migliaio erano oggi presenti allo stadio, e i poco più di duemila abitanti di Corneliano, che pareva essere Davide contro un Golia insormontabile. Nulla, appunto, hanno potuto tutte queste considerazioni prepartita contro il destino, che già da qualche tempo, dall’ultima giornata di campionato, aveva iniziato a correre per il Corneliano e per la sua favola.
Parlare del Casale in Promozione è come raccontare le gesta dei giocatori juventini ai tempi della serie B, con la differenza che quella squadra vinse subito; questa, dopo la batosta odierna, dovrà sperare in un ripescaggio per evitare di dover prolungare l’agonia tra i “campetti” di Promozione. La scelta fatta da mister Fabrizio Viassi per far fronte alla “mina vagante” Corneliano è di quelle che farà discutere: fuori bomber Gabriele Boscaro ed i suoi diciannove gol in campionato, dentro Ferraris e la freschezza di chi non ha ancora vent’anni. Ragione? La volontà di dar corpo ad un centrocampo di sostanza, con Canonico, Cristiano e Plado, a cui deve però far posto un “vecchio” per le famose e tanto criticate regole relative all’età media della squadra. Tra i pali Castagnone, protetto da Pellegrini e De Giuli, centrali che raggiungono appena i 39 anni in due, Marianini e, soprattutto Alex Negro Frer, una carriera tra i professionisti culminata con una trentina di presenze in serie B. Davanti l’esperto Bisesi, la velocità di Magno e, appunto, Ferraris.
Gli ospiti si presentano nel bellissimo impianto casalese con un’unica certezza: non sarebbe stato di certo il risultato odierno a decidere una stagione, comunque straordinaria. Mister Brovia si affida a Marengo tra i pali; in difesa Cavaglià, Berbotto, Giacone e Pietrosanti; sulla mediana Costa, Kamgang e Curcio; davanti l’esperienza di capitan Maghenzani e la velocità di Veglio a supporto del “falso nueve” Busato.
La partita, che prometteva sin dall’inizio grande spettacolo, con un pubblico d’onore composto, tra gli altri, da “Bobby gol” Roberto Bettega, dimostra di non deludere le aspettative già dai primi minuti. Prima, Magno si invola sulla destra, entra in area e calcia con il mancino, ma Marengo compie il miracolo sul primo palo e mette in angolo. Poi, dal corner successivo, succede l’incredibile: nove uomini alessandrini si portano nell’area ospite; il Corneliano riesce a respingere e Veglio, il più giovane e rapido degli albesi, si ritrova clamorosamente a metà campo con il solo Marianini da superare. La fuga del giovane classe 1995 è spettacolare e termina con un sinistro sul velluto a battere Marengo. È il vantaggio che non t’aspetti. È il vantaggio di un ragazzo che sarà decisivo anche in seguito e che fa sorgere subito un dubbio in chi, come noi, ha seguito da vicino le vicende disastrose della Selezione Juniores piemontese al Torneo delle Regioni 2014: ma perché un giovane di così belle speranze non è stato preso in considerazione?
Lo 0-1 ospite scuote i nerostellati, che reagiscono subito e, attorno al quarto d’ora, conquistano il rigore che potrebbe rimettere subito in parità il match. Dal dischetto va Bisesi, ma il destro del più talentuoso degli alessandrini esce clamorosamente a lato, generando quella sensazione di “partita stregata” per i casalesi. L’incubo sembra diventare realtà al 25’: Magno scappa sulla destra e serve al centro Ferraris, che, solissimo e ad un passo dalla porta sguarnita, calcia a lato. È l’ennesimo passo di Viassi e i suoi verso l’inferno, che trova in Busato il miglior Virgilio che lo possa condurre agli inferi. Al 30’ infatti, è il “9” ospite a volare sullo spiovente perfetto di Berbotto da sinistra e ad insaccare il 2-0 dopo aver sovrastato ancora Marianini.
La prima frazione si chiude di fatto in quel momento, e con lei, forse, anche un match ormai scappato dalle mani del Casale, travolto dall’uragano della “Fatal Corneliano”. Un Corneliano, che, tra il 7’ e il 10’ della ripresa, completa l’impresa: prima Maghenzani infila il rigore generosamente concesso dal direttore di gara per fallo di Pellegrini su uno scatenato Veglio; poi, Busato realizza la personalissima doppietta su assist dello stesso capitano, dopo aver saltato con semplicità Negro Frer.
La rete al 65’ di Ferraris non è che l’ultimo ruggito di un leone domato dal più inesperto degli addestratori. Il triplice fischio è il “Vissero tutti felici e contenti” di una favola pazzesca. La favola di Veglio, di Maghenzani, di Busato, dei giovani albesi, di mister Brovia e di una società che ha saputo serrare le barricate a marzo, quando i dissesti economici sembravano avere il sopravvento, centrando la più incredibile delle promozioni. Ora, l’Eccellenza, con una squadra in parte da ricostruire e in parte da valorizzare, e con la sensazione che la si vivrà con la “compagnia” del Casale, che spererà nel ripescaggio e che merita ben altri palcoscenici con un pubblico di questo tipo. Pubblico a cui va il premio morale per l’immagine più bella di giornata: gli applausi a fine partita ai vincitori meritevoli, indipendentemente dal colore delle loro maglie e dai loro volti.
Casale-Corneliano 1-4
Reti: 9’pt Veglio (Cor); 30’pt Busato (Cor); 7’st Maghenzani (Cor), 10’st Busato (Cor), 20’st Ferraris (Cas)
Casale (4-4-3): Castagnone (cap.) 5.5; Negro Frer 4, Pellegrini 5, De Giuli 5, Marianini (29’st Girino) 4.5; Cristiano 6, Canonico 5, Plado 5(5’st Boscaro 5.5); Magno 6.5, Ferraris 5.5 (29’st Pellicani s.v.), Basesi 4. Allenatore: Fabrizio Viassi 5.5.
Corneliano (4-3-3): Marengo 7; Cavaglià 6.5, Giacone 6.5, Pietrosanti 6.5, Berbotto 6; Curcio 6.5, Kamgang 6.5, Costa 6.5; Maghenzani (cap.) 7 (11’st Grieco 6.5), Veglio 8 (25’st Quattrocolo 6.5), Busato 8 (31’st Oddennino s.v). Allenatore: Gianluca Brovia 8.
Arbitro: Daniele Perenzoni di Rovereto
Assistenti: Maurizio Fais di Domodossola e Claudio Millia di Novara
Ammoniti: Plado (Cor), Canonico (Cas), Busato (Cor), Cristiano (Cas), Veglio (Cor), Bisesi (Cas), Negro Frer (Cas), Kamgang (Cor), Girino (Cas), Grieco (Cor)
Carlo Cerutti