Svelato il nome del portiere della Top 11 2016/17, è tempo di eleggere il primo difensore della nostra speciale formazione di fine stagione.
Il primo centralone della retroguardia non poteva che essere Giorgio Conrotto, all’ennesima promozione da leader con la maglia del Cuneo. Veterano con Quitadamo, già presente nella formazione che vinse con un’impresa paragonabile a quella di quest’anno il campionato 2014/15, Conrotto ha dimostrato di essere indispensabile per i colori biancorossi, non solo in quanto capitano e leader morale. Parlano per lui le prestazioni, sempre di livello anche quando la baracca sembrava non reggere, prima dell’avvento di Iacolino, falcidiata da un inizio tentennante e dalla difficile integrazione nell’assetto tattico dei molti nuovi arrivi.
Un dato vale forse più di molte considerazioni. La gestione Iacolino ha attraversato un unico passaggio a vuoto in ventisei giornate: la partita in casa del Gozzano (del neo-mister cuneese Gardano), persa per 2-0 e mai realmente “giocata” dai biancorossi, affaticati dopo la grande rimonta. Guarda caso, chi era squalificato ed assente in quell’incontro apparentemente decisivo? Proprio capitan Conrotto, a dimostrazione della sua indispensabilità morale e tattica, più ancora che tecnica.
Il successo finale, poi, è stato la ciliegina sulla torta, come ricorda lo stesso difensore: “Che cosa mi porterò dietro? Tutto, perché è stato tutto stupendo, dalla vittoria del secondo campionato in tre anni che mi riempie di gioia alle cose fantastiche fatte come gruppo. Quello che abbiamo fatto è stato straordinario, perché non eravamo i più forti ma abbiamo saputo trovare un’unità d’intenti, dal più vecchio, Togni, al più giovane, Giraudo. È stato meglio di due anni fa, perché due anni fa eravamo i più forti, questa volta invece chiaramente no. Iacolino? Con lui ho ottimi rapporti, lo ringrazierò sempre: c’è rammarico per il suo addio perché è una grande persona, ma è logico che una società deve fare delle scelte che sono comunque abituali nel mondo del calcio. A Iacolino probabilmente dovrebbero fare una statua in piazza a Cuneo per ringraziarlo. Detto questo, bisogna guardare al futuro come ha fatto lui, rimettendosi subito in pista per una nuova avventura”.
Da qui alla ripartenza in Serie C, sempre a tinte biancorosse: “Ho scelto di rimanere dando fiducia a Gardano, perché è un mister che ha voglia di dimostrare in una vetrina importante come quella del professionismo. Avevo ricevuto molte offerte, non lo nego, ma ho deciso di rimanere perché qui sto bene e perché la società mi ha fatto capire che vuole fare le cose fatte bene. Sappiamo benissimo che l’unico obiettivo potrà essere la salvezza, perché il girone sarà molto duro, ma ci proviamo. ”
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CC – Redazione Sportiva Ideawebtv.it