Siccità: critica la situazione dell’agricoltura e degli alpeggi in Granda

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Prosegue il periodo di siccità che colpisce tutto il Piemonte e in particolare la Granda dove la realtà agricola, che rappresenta una fetta importante dell’economia locale, è critica così come quella degli alpeggi. La competenza in materia di situazioni emergenziali, come appunto la siccità, è di competenza regionale, così come compete alla Regione l’adozione degli atti di indirizzo in materia di regolazione e pianificazione delle acque pubbliche.

La Provincia si occupa delle funzioni amministrative delegate in materia di gestione del demanio idrico per l’utilizzazione delle acque, comprese quelle relative alle grandi e piccole derivazioni di acqua pubblica. Tuttavia, oltre a svolgere un ruolo tecnico di disamina ambientale delle istanze sulle concessioni irrigue e di controllo sul territorio, l’ente di Cuneo ha segnalato la problematica alla Regione che, nell’ambito dell’Osservatorio di Bacino del fiume Po, ha definito la situazione cuneese di “severità idrica media con precipitazioni”

“E’ partito anche un confronto con i numerosi Consorizi irrigui della Granda – spiega il presidente della Provincia – e, in primis, con l’associazione Acque Irrigue Cuneesi. Ad agosto si è lavorato per applicare le disposizioni regionali circa le condizioni di ammissibilità a regimi particolari di rilascio delle acque per il mantenimento del deflusso minimo vitale (dmv). In proposito è stata anche incaricata Arpa Piemonte di valutare le portate e le condizioni dei torrenti, anche per la gestione idraulica delle concessioni di derivazioni presenti sui tratti interessati”.

Con i diversi Consorzi irrigui locali sono già state convocate alcune riunioni, in particolare per le aste fluviali del torrente Maira e del torrente Gesso che sono fra le zone più colpite dalla carenza idrica. La prima riunione online era prevista per il 25 agosto, ma è stata rinviata su richiesta di alcuni Consorzi e Comuni che volevano approfondire aspetti legati alle modalità di suddivisione delle dotazioni idriche e all’obbligo di misurazione delle portate derivate. La seconda si è tenuta lo stesso giorno con i Consorzi Irrigui, le aziende interessate e Arpa Piemonte e Dipartimentale. Altre due riunioni sono programmate per venerdì 3 settembre con i Consorzi e i vari soggetti competenti dell’asta dello Stura.

“La soluzione del problema è complessa – spiega ancora il presidente – ma si sta cercando di incentivare al massimo le misure sull’uso dell’acqua irrigua, pensando anche a colture diversificate che richiedano meno impiego di acqua. Poi servono invasi e anche una maggior razionalizzazione dell’uso dell’acqua potabile, con interventi migliorativi sugli acquedotti. Infine, ma fondamentale, occorre prendere atto del cambiamento climatico in corso che avrà conseguenze anche sulle condizioni delle nostre montagne dove i nevai si assottigliano sempre di più e la pesante siccità rischia di non consentire più gli alpeggi prolungati per le mandrie. I nostri uffici della Provincia registrano anche cambiamenti sul fronte della biodiversità animale e vegetale e per la prima volta hanno riscontrato importanti carenze di acqua nelle falde profonde di alcuni pozzi”.

c.s.