Mondovì, dal 1 ottobre un ambulatorio plurispecialistico per pazienti diabetici gravi

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Si chiama fast–track cardio-nefro-metabolico e consiste in un percorso di valutazione congiunta e veloce di un paziente diabetico, affetto contemporaneamente da altre patologie (scompenso e nefropatie), con visita e definizione della terapia in un ambulatorio plurispecialistico.

E’ un progetto ambizioso, che decollerà il 1 ottobre presso l’ospedale di Mondovì, con la collaborazione diretta dei direttori delle strutture di Cardiologia di Mondovì, Nefrologia e Dialisi e Diabetologia territoriale dell’Asl CN1, presentato giovedi alla stampa.

“L’obiettivo – spiega Mauro Feola, primario di Cardiologia al Regina Montis Regalis – è intercettare i pazienti e indirizzarli in un ambulatorio in cui tre specialisti concertano la terapia a sei mani. Ci concentreremo intanto sui pazienti ad alto rischio. Se il percorso, come ci auguriamo, funzionerà, una volta testato potrà essere esteso anche nell’Area Nord dell’Asl.” 

Alessandra Ardizzone è il direttore sostituto della struttura complessa Diabetologia territoriale: “Al centro delle nostre attenzioni – spiega – c’è il paziente con diabete tipo 2, che è già di base ad alto rischio cardiovascolare, ad altissimo rischio quando si aggiungono altri problemi. Teniamo poi in conto che molti pazienti diabetici non raggiungono il loro obiettivo terapeutico. Dobbiamo iniziare la terapia migliore possibile per prevenire eventi cardio-vascolari, considerando che oggi ci sono farmaci innovativi con effetto protettivo”.

E poi c’è la necessità di garantire l’aderenza alla terapia (spesso questi pazienti devono assumere molti farmaci) e l’adozione di stili di vita corretti. In tutto ciò è fondamentale la collaborazione di infermiere e dietista, inseriti nel percorso.

Il paziente diabetico fragile non solo può avere complicanze da scompenso, ma spesso arriva alla dialisi per la presenza di nefropatie da diabete. Lo sottolinea il direttore sostituto per la struttura complessa Nefrologia e Dialisi, Marita Marengo: “Se il danno renale è diagnosticato precocemente, si evita la progressione della malattia, quindi la dialisi. L’ambulatorio congiunto è importante per concordare il dosaggio di alcuni farmaci prescritti, quando c’è un danno renale importante.”

L’ambulatorio prevede la collaborazione di specialisti che fanno riferimento a due dipartimenti dell’Asl, quello Medico Specialistico che fa capo a Maria Roberta Bongioanni e quello Medico Generale e Riabilitativo il cui direttore è Marco Quercio: un esempio di ripresa virtuosa dell’attività ambulatoriale dopo il duro impegno per affrontare l pandemia da Covid 19. Alla presentazione dell’ambulatorio erano presenti il direttore generale Giuseppe Guerra e il direttore sanitario di Azienda Mirco Grillo.