“La legge Fiano e l’apologia di fascismo: solo uno spot per la dirigenza PD” | Alain Fissore (Partito Comunista Cuneo) interviene sulla discussa legge, fra gli argomenti più caldi del dibattito politico

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Chi pensa che il fascismo possa essere abolito per decreto è fuori strada. Le leggi italiane attuali, legge Scelba e legge Mancino, non hanno, e non avrebbero potuto, scalfire seriamente la riorganizzazione della destra fascista in Italia.

Solo una coscienza e mobilitazione popolare potrebbe farlo. Solo la rimozione delle cause sociali che generano il fascismo, ovvero il capitalismo (“il fascismo è il capitalismo in decomposizione”, come diceva già Lenin), può essere la cosa giusta da fare, ed ovviamente il PD non è la soluzione, in quanto, con il capitalismo, è la parte principale del problema.
E’ grazie al PD che oggi abbiamo Salvini, utilizzato strumentalmente per drenare consensi a Forza Italia, con la convinzione che un partito razzista come la Lega non avrebbe potuto nel medio periodo attentare alla vittoria del PD perno della stabilità centrista e moderata. Risultato? Un partito dato per morto, travolto da scandali senza precedenti, e ridotto al lumicino, è divenuto la terza forza politica del paese. Ed oggi che una possibile coalizione di centrodestra con la Lega rischia d’insidiare il primato del PD, i renziani non esitano ad usare persino i fascisti per difendere la loro posizione. Un risultato tattico a breve periodo del PD che converge con la strategia di quelle forze fasciste che lavorano sul medio periodo. Un capolavoro storico, con i Cinque Stelle che fanno la loro attraverso la retorica dell’anti-politica come superamento di ogni differenza.

 

Noi comunisti abbiamo ben chiaro il Mondo in cui viviamo. Sappiamo che non esiste più il campo socialista, non c’è più il PCI al 30% dei voti, con un insieme di forze di sinistra, e comuniste, a presidio dell’anti-fascismo, così come delle conquiste sociali; il campo sindacale è in crisi ed è scivolato paurosamente verso la complicità esplicita negli orientamenti strategici. Non c’è più la massa enorme che premeva sulla struttura dello Stato e sul capitale stesso, rendendolo incline a concessioni, come valvole di sfogo per la salvezza del sistema. La fase che viviamo non è quella che precede una svolta in senso progressista, ma con tutta probabilità uno scivolamento verso un contesto sempre più reazionario. Quanto sarà veloce o lento non abbiamo la possibilità di dirlo con certezza.
La migliore forma di anti-fascismo sarà sempre la lotta dei comunisti, dei sindacati di classe, delle forze sociali che puntano ad un cambiamento reale di questa società, il cui presupposto è l’abbattimento della divisione di classe. L’idea delle scorciatoie, degli impossibili ritorni a coalizioni democratiche che non esistono e non esisteranno, è parte del problema. Proprio come la legge Fiano ed il suo partito. Il vero rischio è che quando sono gli amici dei padroni a gridare contro il fascismo, in questo caso la dirigenza PD, le classi popolari finiscano per cadere nella propaganda fascista.

 

Alain Fissore
Partito Comunista
Cuneo