Su 30 istituti della provincia, 21 hanno bocciato la proposta
Venerdì 30 maggio – 9.15
Anche le 5 scuole superiori di Saluzzo bocciano la proposta della provincia, la cosiddetta settimana corta. Una proposta nata per fronteggiare i problemi di natura economica legati alla gestione degli istituti scolastici: niente scuola il sabato per risparmiare su trasporto e riscaldamento, per un importo stimato (dalla Provincia) di circa 800 mila euro.
Da più parti si erano sollevate voci di protesta: il Forum delle associazioni familiari della provincia di Cuneo si era rivolta alle istituzioni, chiedendo alla Provincia se si fosse resa conto “che risparmiando in un anno 800 mila euro su trasporti e riscaldamento, costringerà le famiglie a spendere almeno il doppio per far mangiare pranzo agli oltre 24 mila studenti (di cui oltre 500 disabili) delle scuole superiori della Granda, immaginando che le mense abbiano posto per tutti”. Molti anche gli insegnanti e gli studenti che lamentavano soprattutto disagi didattici: “Il fatto di dover riorganizzare il monte orario su 5 giorni sarebbe quasi impossibile”.
Complessivamente, su 30 scuole 21 hanno detto no al sabato libero. Una scelta ribadita in un referendum consultivo che a detta della Provincia non fu mai approvato – e quindi non valido – in quanto l’ente non ne aveva titolo. Ma a dar ragione ai tanti “no” è stato il ministro dell’Istruzione Giannini, che in una lettera scritta ha a sua volta “bocciato” la Provincia, spiegando che le decisioni didattiche ed organizzative spettano ai singoli istituti.
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Redazione