Tra i giovani c’è voglia di agricoltura ma gli imprenditori ‘under 35’ restano pochi

0
277

Andrea Ingaramo (Anga Cuneo): “Servono misure per incoraggiare chi vuole fare impresa”

Venerdì 30 maggio – 13.00

Come rivela l’ultima analisi effettuata dal Centro Studi di Confagricoltura, i giovani in agricoltura continuano ad essere troppo pochi, nonostante sia in crescita l’appeal del settore tra le nuove generazioni.

Quest’ultimo è un segnale importante di cambio di rotta mentale e culturale, ma occorre altresì affiancare misure concrete e semplici, capaci di incoraggiare effettivamente chi vuole fare impresa in agricoltura e chi ha cominciato a farlo”. Il presidente dell’Anga di Cuneo, Andrea Ingaramo commenta così i dati sull’incidenza degli imprenditori agricoli ‘under 35’, sul totale degli imprenditori del settore iscritti al Registro delle Imprese.

 

In provincia di Cuneo a fine 2012 – ricorda Ingaramo, facendo riferimento ai dati raccolti dalla Camera di Commercio di Cuneo – l’imprenditoria giovanile aveva un’incidenza di appena il 10,3% sul totale delle imprese presenti sul territorio. E di questa percentuale solo il 16,5% era rappresentato da imprenditori ‘under 35’ impegnati in agricoltura e attività connesse. Lascia ben sperare, tuttavia, l’aumento delle dimensioni aziendali che registriamo sul nostro territorio, segno della riorganizzazione in atto nel settore”.

 

In Italia la percentuale di imprese agricole condotte dai giovani è passata dal 7,57% del 2010 al 6,94% del 2013. Nello stesso intervallo temporale, la generalità delle imprese agricole è diminuita del 8.66%, mentre quelle condotte da giovani sotto i 35 anni hanno registrato una flessione pressoché doppia (-16,28%). Il centro studi di Confagricoltura conferma inoltre che, anche fra le aziende agricole che producono per il mercato, ci sono difficoltà di ricambio generazionale. In Italia il 37,2% delle aziende è condotto da una persona di 65 anni o più e il 72,4% da un ultracinquantenne.

 

Occorre valorizzare le energie innovative e competitive dei giovani imprenditori, impegnandoci tutti – conclude Ingaramo – a motivare e qualificare chi accederà alla professione di imprenditore agricolo. Le sfide da vincere, oltre quella del ricambio generazionale, sono la lotta alla disoccupazione, la riduzione del deficit agroalimentare nazionale e la crescita dell’esportazione delle eccellenze della nostra agricoltura nel mondo”.

 

cs

 

(Andrea Ingaramo)