Nelle vallate cuneesi il castagno, per secoli, ha sfamato con i suoi frutti generazioni di montanari e ha costituito la base alimentare delle popolazioni rurali che nel suo prezioso frutto trovavano rimedio a carestia e povertà. Il suo legname ha riscaldato i casolari, ha fornito tannino, lettiera e fogliame per il bestiame, materia prima per costruzioni, paleria e attrezzi di uso quotidiano. Fornitore di un alimento di primaria importanza, è divenuto nei secoli “albero del pane” e si è affermato nelle zone a maggiore pressione demografica ben oltre la sua area di distribuzione. Le castagne hanno rappresentato una possibile alternativa ai cereali, come cibo a destinazione prevalentemente popolare. Oltre a essere gustose e di sapore gradevole, sono tanto versatili nell’utilizzo da essere protagoniste nei più svariati impieghi gastronomici (dai primi e secondi piatti, dal dessert alla pasticceria); sono poi salutari ed energetiche.
Gioca un ruolo chiave la loro composizione: pochi grassi, niente colesterolo, basso contenuto di sodio ed elevato di potassio, moderato contenuto di proteine ma di alta qualità, le castagne sono un alimento equilibrato e di pregio.
L’elevata quantità di glucidi e potassio ne fanno un cibo biodinamico ed energetico, rimineralizzante, antianemico e antisettico, molto efficace nelle astenie fisiche e intellettuali, ottimo per chi è soggetto a stress e per chi pratica sport.