La macchina si è messa in moto e va avanti, nel segno dell’organizzazione. Entra nel vivo la stagione sportiva e agonistica dell’AC Cuneo 1905 Olmo che, fra prima squadra e settore giovanile, lavora a pieno regime, raccogliendo già i primi frutti, tangibili, sul campo. Ad occuparsi della parte tecnica, a tutto tondo, dai piccoli alla formazione di Eccellenza, è il direttore generale Valter Vercellone: direttore sportivo professionista dal 2017, per quasi un ventennio è stato dirigente in biancorosso dai primi anni 2000, prima di entrare nella famiglia dell’Olmo. Fino al ritorno, dopo tre stagioni, al “Paschiero”, per questa nuova avventura, puntando al rilancio del pallone nella città di Cuneo.
Direttore, ci siamo: la stagione è partita con l’AC Cuneo 1905 Olmo protagonista. È stata una lunga marcia di avvicinamento.
«Non è stato facile e sono stati mesi intensi. Io e Mario Castellino (ex presidente del Cuneo FC, ndr), ci conosciamo da tanti anni e grazie alla nostra amicizia è scattata l’idea della fusione fra le due società. Ci siamo parlati e confrontati: lui ha avuto il merito di portare entusiasmo alla piazza dopo il fallimento, ma ha dovuto affrontare difficoltà come la mancanza di un settore giovanile, l’essere ripartiti dalla Terza Categoria e, poi, l’esplodere della pandemia. Perciò abbiamo capito, insieme, che bisognava unire le forze di Olmo e Cuneo».
Da quel momento, mesi di lavoro…
«Un cantiere: è stato faticoso, abbiamo affrontato tantissimi incontri, anche fino a tarda notte, per mettere in piedi una società in cui ognuno, con i giusti paletti, avesse i propri compiti ben definiti. Scegliendo un presidente come Mauro Bernardi, la persona giusta per essere alla guida del club. E poi, la ricerca degli sponsor, spinti dalla presenza storica di un marchio come quello del Cuneo, grazie ai quali abbiamo potuto affrontare le spese per costruire una società su basi solide».
Per l’Eccellenza, si è deciso di puntare sul “blocco storico” dell’Olmo…
«Abbiamo creduto subito su questo gruppo: sono ragazzi validi, che giocano da 4-5 anni insieme, si conoscono bene ed è questo che conta. Siamo felici di aver trattenuto tutti, facendo credere nel progetto e mantenendo basi economiche sostenibili. Si sono già calati nella parte, capendo immediatamente cosa significa giocare nel Cuneo e allo Stadio Paschiero, sotto la guida di un allenatore preparato come Michele Magliano, che lavora duramente durante la settimana trasmettendo l’importanza del nuovo contesto. E, inoltre, continuiamo la crescita dei giovani del vivaio».
A proposito di Settore Giovanile, un bel segnale di vivacità è arrivato dal 1° Trofeo Città di Cuneo. Esperimento riuscito?
«Sì, il bilancio è assolutamente positivo. Era la prima edizione e non nascondo che un po’ di timore c’era: abbiamo passato serate intere a lavorarci, ma alla fine è andato tutto nel modo migliore, sia al Piccapietra che allo stadio, grazie anche all’impegno dei responsabili Marzio Morano e Fabrizio Giachino. Abbiamo ricevuto anche i complimenti scritti dalla Juventus (fra le società professionistiche che hanno partecipato, ndr), un apprezzamento che ci riempie d’orgoglio».
E intanto i tifosi stanno tornando allo stadio…
«Si sta avvicinando tanta gente. All’inizio sono stati sollevati alcuni dubbi sulla prima squadra, ma vedo che anche i più scettici, poco a poco, stanno tornando a seguirci. D’altra parte, da tempo si chiedeva una squadra fatta di giovani, tutti provenienti da Cuneo e provincia, ora è realtà: viviamo giornata dopo giornata, ma siamo contenti dei risultati e consapevoli di avere un gruppo competitivo. Quindi spero che i nostri tifosi continuino a darci fiducia, supportandoci, magari, non solo al Paschiero ma anche in trasferta».