«Facciamo squadra per i più piccoli»

La presidente Silvia Brizio spiega le ragioni alla base del nuovo sodalizio ludico-sportivo

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Dopo le prime due settimane di pro­va è entrata nel vivo “Bra multisport”, la nuova proposta ludico-sportiva braidese rivolta ai bam­bini più piccoli, frutto della sinergia tra 6 associazioni sportive diverse, ospitate presso il Palazzetto dello Sport di Bra, con il coordinamento di Zino Puci (ne parliamo nel box, ndr) per la promozione di altrettante discipline. Silvia Brizio, direttore tecnico del­l’HF Lo­ren­zoni Bra (Hockey su Prato Femminile) guida il nuovo sodalizio braidese che prevede due appuntamenti settimanali nei quali saranno presenti tutti gli sport, con l’obiettivo di avvicinare i bambini dai 5 ai 7 anni in maniera ludica alle varie discipline senza specializzarsi. Durante il corso, infatti, non si dovrà scegliere uno sport, ma per tutto l’anno si praticheranno tutti all’interno di un unico corso.

Presidente Brizio, un progetto ambizioso quello che avete intrapreso…
«Il punto di forza di questa proposta è proprio la sinergia. Per la prima volta, a Bra, tante società molto spesso in competizione tra di loro, hanno deciso di unire idee e competenze. Lavorare per i più piccoli. Soprattutto, per una fascia poco presa in considerazione e lo dico sportivamente parlando. Attività ge­nerale e di base proposta ai bimbi: questa è stata la carta vincente. Attività motoria per crescere e imparare, attraverso tanti sport importanti del Braidese».

Le due settimane di prova sono da poco concluse. Che bilancio se ne può trarre?

«C’è stata una risposta più che buona da parte delle famiglie e della città. Già nei primissimi giorni abbiamo avuto una bella affluenza, perché le mam­me e i papà erano desiderosi di conoscere questa nostra nuova realtà. Sei sport in un colpo solo è davvero una proposta allettante. Circa 35/40 bambini hanno provato, adesso siamo a 28 bimbi per volta da quando c’è stata l’iscrizione definitiva. In maggioranza, sono bambini del 2016 e si arriva fino a quelli del 2014. A mio avviso a rispondere con più forza è stata proprio la fascia che era più scoperta».

A distanza di un mese dal lancio del progetto cosa si sente di dire?

«Siamo partiti bene e stiamo andando bene. La collaborazione con i tecnici delle diverse discipline non è stata difficile e poi abbiamo scelto di proporre i migliori tecnici a disposizione, per un’alta qualità dell’offerta sportiva. Tecnici che erano già abituati a lavorare con i più piccoli, proponendo un’idea di gioco sportivo, ovvero giocare e divertirsi, imparando a fare sport. Abbiamo già le richieste delle Materne, che ci porteranno delle intere classi dalle 14,30 alle 15,30 da una o fino a tre volte alla settimana, per far provare anche loro gratuitamente».

C’era quindi bisogno di una realtà sportiva multidisciplinare a Bra?

«Penso di sì. Le famiglie l’hanno dimostrato ampiamente. La fascia dei piccolini non aveva abbastanza attenzione, e la risposta è stata massiccia. Bra ha voglia di sport, le famiglie braidesi hanno voglia di sport».

Peccato, forse, non essere partiti qualche anno prima…
«Bra Multisport è figlio della pandemia che purtroppo stiamo ancora vivendo. Nel dopo lockdown le famiglie si sono rese conto che lo sport, il movimento, il divertirsi, è un qualcosa di fondamentale e irrinunciabile. Vedo un momento di espansione di tutti gli sport di Bra, non solo del nostro progetto. Questo è un grande passo in avanti. Forse, in precedenza, presi ciascuno dalle proprie società e dai propri campionati, i tempi non erano maturi per Bra Multisport. Il Covid ha lasciato degli strascichi buoni, cioè la voglia di fare sport. L’hanno capito gli adulti, perché i bambini avevano già capito».

Al momento proponete sei sport. Allargherete l’offerta?

«Certamente! Stiamo imparando strada facendo. Non c’è nessuna preclusione, anzi. Bisognerebbe fare offerte con un maggior numero di giornate di allenamenti. Al momento, con questa fascia d’età, rimaniamo così. Però, cercheremo di trovare una possibilità di apertura. Perché è possibile e perché è bello. Potrebbe rappresentare davvero un buonissimo servizio sportivo da offrire alle famiglie».