L’azienda Agricola Fornasero, racconta una storia legata alla produzione di uova da consumo iniziata nel 1963 da Giuseppina e Franco e fortemente protratta al futuro grazie all’impegno costante del figlio Bruno e della moglie Simona, oggi aiutati anche dai figli Nicoletta e Federico.
«Avevo 5 anni e accompagnavo mio padre al mercato del sabato di Alba», ricorda Bruno. «Ci appostavamo davanti al Vecchio Elefante in piazza San Giovanni, poi ci siamo trasferiti nei pressi del Leon d’Oro… Bei tempi, indimenticabili… Come il pensiero che allora vendevamo la produzione di 500 galline allevate a terra…».
Adesso però i numeri sono un po’ cambiati…
«Direi proprio di si. Attualmente alleviamo complessivamente 90.000 galline di cui 1300 in un nuovo allevamento alternativo “free range”, ossia all’aperto; oltre 60.000 animali con metodo tradizionale in gabbia e altri 30.000 animali allevati a terra. Il nostro bacino di distribuzione è radicato in Piemonte ed in particolare nelle province di Cuneo, Asti, Alessandria,Torino e Vercelli; in tutta la Liguria ed in parte della Toscana e della Lombardia. I nostri clienti, circa 900 serviti settimanalmente, da noi direttamente, sono perlopiù ristoranti, piccoli negozi alimentari, gastronomie, macellerie, salumerie, laboratori artigianali dolciari e pastifici».
A caratterizzare la vostra produzione è la massima attenzione al benessere dell’animale, vero?
«Assolutamente sì. Per ottenere uova fresche di altissima qualità noi siamo consapevoli che un’alimentazione sana e corretta per le galline è fondamentale. Per questo non acquistiamo mangimi da aziende nazionali, ma compriamo materie prime selezionate in prima persona e prepariamo il mangime direttamente in azienda. È una scelta etica, controcorrente perché onerosa, ma che per noi si basa su solidi valori familiari che trovano espressione nel duro lavoro contadino, oltre a garantirci la soddisfazione di portare sulle tavole dei nostri clienti un prodotto di qualità e certificata tracciabilità».
C’è un sogno, un desiderio, un progetto che vi piacerebbe diventasse realtà?
«Ci piacerebbe intensificare la collaborazione con i nostri clienti, specializzati in più settori alimentari, al fine di continuare nel nome dell’eccellenza a far crescere questo territorio, ma più in generale il valore dell’enogastronomia italiana».