Pietro Riva fa parte della squadra sportiva delle Fiamme Oro di Padova, una formazione protagonista assoluta nell’atletica nazionale ormai da decenni, capace di fornire al nostro Paese un costante e corposo rifornimento di campioni e di titoli, sia con il club che per la Nazionale.
Uno degli ultimi risultati eccellenti, in ordine tempo, è il nuovo record italiano dei 10 chilometri su strada, ottenuto proprio dal podista albese classe 1997.
«Fa molto piacere, senza ombra di dubbio! Sincera-mente mi aspettavo un tempo del genere, vedendo i riscontri cronometrici che avevo in allenamento e tenendo conto di come erano andate le gare precedenti», commenta Riva in merito alla prestazione che gli è valsa il record nazionale nella gara di Ginevra, in Svizzera, dove ha corso i 10 chilometri in 28:06, superando di due secondi il record che apparteneva dalla scorsa stagione a Daniele Meucci ed Eyob Faniel, entrambi a 28:08. L’albese, però, dimostra di voler rimanere con i piedi per terra: «Correre questo tempo, adesso e con le tecnologie che ci sono tra scarpe e piste, è un po’ più facile. Sono conscio di ciò che ho fatto e ne sono felice, ma non voglio esaltarmi. Sono convinto di non essere il più forte su questa distanza, ma sono altrettanto persuaso di poter ancora abbassare il mio personale».
Pietro, a parte la prestazione in Svizzera che le è valso il record italiano, come valuta il suo 2021?
«È stato un anno di crescita. Peccato per un infortunio che mi ha tenuto fermo due mesi all’inizio, costringendomi un po’ a rincorrere la condizione, ma sono riuscito a migliorare i tempi nelle specialità dai 3.000 metri su pista ai 10 chilometri su strada. Le mie prestazioni mi collocano in una dimensione che sta tra quella europea e quella mondiale. Spero di qualificarmi per un Europeo e sogno un Mondiale. Le Olimpiadi di Tokyo, invece, erano fuori portata».
Possiamo dire che le Olimpiadi sono il suo secondo sogno?
«Rappresentano il sogno più grande e quello un po’ più difficile da realizzare, ma proverò senz’altro a qualificarmi per Parigi!».
Viste con gli occhi dell’atleta, come sono state le Olimpiadi e le Paralimpiadi di Tokyo?
«Tra i medagliati d’oro, ci sono miei compagni di squadra come Jacobs, Tamberi e Stano. Nonostante non abbiano gareggiato nelle mie specialità, sono stati un grande stimolo e un grande sprone. Mi hanno “gasato” tantissimo. Da settembre in avanti vedo molti più bambini sui campi di atletica. Questo è sicuramente un bel segnale, un trend che deve crescere perché quest’ondata di entusiasmo va gestita e convogliata, a tutti i livelli. In questo momento attorno al nostro sport si percepisce un’energia forte e positiva».
Che cosa significa essere allenato da un grande campione quale Stefano Baldini?
«Intanto è un grande onore: mi sento fortunato ad essere seguito quotidianamente da lui. Mi sono trasferito qui a Rubiera e stiamo lavorando moltissimo. Il suo grande punto di forza è di essere stato un campione e poi di aver avuto un ruolo in Federazione (è stato il direttore tecnico giovanile e per lo sviluppo della Federazione Italiana di Atletica Leggera fino all’agosto 2018, ndr). La successiva carriera di allenatore è stato un altro scalino fondamentale. Baldini è molto sincero e diretto, non vende aria fritta. Sa motivarmi e allo stesso tempo lavoriamo per migliorare su determinati aspetti. È una persona moderata, ma che sa trasmettere entusiasmo».
Se le dico Atletica Alba?
«Fa piacere ripensare da dove si è partiti. Ho visto un grande incremento di sportivi al campo d’allenamento e ci sono atleti molto bravi come Nicolò Gallo. È un club che lavora per il verso giusto, in cui si respira un bel clima».
Cosa significa vivere di sport?
«Per me vuol dire prima di tutto essere grato ogni giorno di poter fare ciò che mi piace».
Quali sono i suoi programmi per i prossimi mesi?
«Ora mi aspetta un bel blocco di allenamenti, per prepararsi a correre al meglio le gare indoor in programma tra gennaio e febbraio. Anche perché verso metà marzo ci saranno i Mondiali Indoor a Belgrado e per me sarebbe un bel risultato riuscire a parteciparvi».