Innovatore lo è di carattere. Sarà perché nel suo Dna c’è la voglia di offrire auto sempre all’avanguardia. E anche in questo autunno dove la parola d’ordine è ripartenza Alessandro Gino continua con determinazione all’interno della Gino spa, di cui è direttore generale, una serie di grandi rivoluzioni…
Partiamo Alessandro, da una riflessione sul post pandemia. Come si è mosso il Gruppo Gino?
«La Pandemia ha rappresentato per me e la mia famiglia un momento di forte riflessione per comprendere al meglio quali potevano essere le aree di miglioramento possibili e potenziali. Quando si lavora giorno per giorno si è travolti anche dall’operatività e solo durante la pandemia siamo riusciti a trovare il tempo per identificare al meglio queste aree».
Quali mosse sono state attuate da oggi e lo saranno sino a fine anno?
«Ci siamo concentrati per incrementare un nostro già punto di forza: l’area digital dell’azienda, affiancando a ciò anche un lavoro di comunicazione e social marketing sui media che mi ha indotto a presentarmi in prima persona per raccontare i punti di forza del nostro Gruppo sino ad arrivare ad illustrare la gamma completa di tutte le nostre proposte».
Si sente da più fonti parlare di sostenibilità. Anche per voi del Gruppo Gino è un obiettivo significativo. Perché è importante immaginarla in un futuro prossimo, come un modello virtuoso?
«Lo scenario dell’automotive sta cambiando radicalmente, e il tema della sostenibilità è centrale per il futuro prossimo. Troppo spesso l’auto elettrica viene associata all’auto sostenibile. In realtà sappiamo che, dal punto di vista dello smaltimento delle batterie, della Co2 e dell’intero ciclo non è sempre così. Volvo, un nostro marchio molto importante nel settore elettrico stima che nel momento in cui le batterie vengono prodotte da fonti riciclabili ci vogliono ben 80mila chilometri di percorrenza in strada per mandare in equilibro la Co2 di un’auto elettrica rispetto ad una ad autocombustione interna. Questo significa che non sempre la risposta è semplice e ritrovabile nell’auto elettrica, anche se, è innegabile, avrà un maggior ruolo nel futuro».
Questo atteggiamento impone anche un cambio di mentalità. Che nel settore automobilistico si traduce…
«Il nostro ruolo è proprio quello di consigliare i clienti su quella che è la loro scelta migliore, in virtù di un’attenzione rivolta all’abbattimento della Co2, al preservare l’ambiente. L’obiettivo finale resta, a vantaggio del bene comune, un aggiornamento del parco circolante davvero spesso troppo obsoleto».
E poi ci sono i giovani a cui avete pensato attraverso la proposta di vetture ad hoc…
«Esatto, è di poche settimane il lancio di “The Young Club” che annovera l’ingresso di un nuovo brand nella grande famiglia del Gruppo Gino. Parliamo infatti delle micro-car Aixam, una vettura che garantisce agli under 18 libertà e sicurezza. La Gino Aixam, la nuova nata in casa Gino, ha l’ambizioso obiettivo di diffondere nel territorio cuneese, e non solo, questo nuovo modo di vivere l’automobile per i più giovani. Anche n questo caso è stata realizzata una struttura interna ad hoc per valorizzare al meglio un prodotto che mancava nel nostro già ricco panorama. Ragazzi e sicurezza sono le due parole chiave che sono alla base di quello che riteniamo rappresenti il primo passo per informare genitori e giovani guidatori neopatentati indirizzandoli verso una soluzione ideale per avvicinarsi al mondo delle auto nuove o usate. Prossimamente lanceremo anche corsi di guida sicura, un tema di rilievo anche in territori come la nostra Granda».
Come si muove e risponde invece il mercato luxory?
«Continua i suoi trend di crescita. Anche qui il Gruppo Gino si è mosso per rafforzare la squadra che gestisce il mondo Luxory dei diversi brand. Ed ha investito sulla transizione del motore elettrico, con una certa rarità nei motori termici. Ecco allora che si è concretizzato il progetto Gino Car Invest che vuole valorizzare quelle vetture da collezione, 12 cilindri ad esempio, ma non solo, cambi manuali che si stanno sempre più apprezzando nel mercato delle young timer e hanno un potenziale per diventare vetture “future classic”. Un progetto dunque, quello di Car Invest molto apprezzato dai nostri clienti che hanno la consapevolezza dell’acquisto di auto con potenziale di rivalutazione, belle e piacevoli da guidare sempre».
Immaginando il domani, quali i progetti allo studio e quali ancora i sogni da realizzare?
«Per i nuovi progetti parliamo di consolidamento di quelle che sono le novità di quest’anno, senza dimenticare la crescita del portafoglio concessionarie che guardiamo con attenzione sempre, anche nel prossimo futuro. Sarà in lancio per il 2022 una nuova filiale a Torino. I dettagli sono top secret, ma di certo si continuerà a parlare del Gruppo Gino. Lanceremo anche nuovi progetti per l’incremento di soddisfazione dei clienti con attività specifiche a riguardo. E miglioreremo ulteriormente la parte web con la possibilità di acquisto completo direttamente online. Quello che mi sento di ribadire è che il Gruppo Gino continuerà a mettere il cliente al centro dei progetti perchè questo ci permetterà di continuare a scrivere una storia di passione dove i clienti sono i nostri primi fan».