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«Incontrare Nadal? Un’emozione unica!»

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Nadal-Saluzzo, an­da­ta e ritorno. L’an­no scorso era stato il campione di tennis spagnolo a raggiungere, seppur virtualmente, la città del Mar­chesato attraverso un video messaggio inviato per salutare partecipanti e pubblico della prima edizione del trofeo in memoria di Gabriella Nardo, socia del circolo scomparsa pochi mesi prima e grande tifosa del 13 volte vincitore del Roland Garros. Nei giorni scorsi invece, è stato il saluzzese Leo­nardo Barbero ad andare da lui. L’occasione è stata fornita dal Master Internazionale del Ten­nis Trophy Kinder-Joy of Mo­ving in programma presso la Rafa Nadal Academy di Ma­nacor. Leonardo, accompagnato dai genitori, era presente sull’isola iberica in quanto vincitore del master italiano del torneo organizzato da Rita Grande con il supporto della Kinder.
Così Marco Barbero, padre di Leonardo e maestro presso il Tennis Club Saluzzo racconta il soggiorno a Manacor: «Trascor­rere cinque giorni in un centro in cui si allena quello che forse è il giocatore più forte di tutti i tempi sulla terra rossa è l’esperienza più bella che possa capitare a un ragazzino appassionato di tennis».
A maggior ragione se hai la ventura di incontrarlo. «Rafa avrebbe dovuto allenarsi sul centrale il lunedì mattina sotto gli occhi dei tanti ragazzi presenti e desiderosi di vederlo», prosegue Marco, «ma diluviava, per cui è saltato tutto. Per caso abbiamo saputo che si sarebbe allenato in un campo al coperto fuori dal­l’Academy e ci siamo presentati: lui è stato stupito di vedere qualcuno, ma si è dimostrato gentile e disponibile. Io, invece, appena ho visto Rafa scendere dalla macchina ho trattenuto Leonar­do, temendo che gli saltasse addosso dalla gioia».
Oltre all’emozione dell’incontro, c’è la bella esperienza tennistica. Leonardo, appena undicenne, è arrivato sino in semifinale tra gli under 12. Una volta atterrato a Milano, poi, ha saputo di essere tra i convocati del Team Italia per il prestigioso torneo internazionale 33rd Open des 10-12 Boulo­gne Billan­court, dal 26 dicembre al 2 gennaio. Segno che Leonardo si sta facendo notare a livello nazionale, ma Marco, nella duplice veste di padre e maestro, sa che non è il momento di mettere pressione: «A quell’età non è fondamentale il tennis, ma fare esperienza. Passare una settimana da solo con la squadra a Parigi sarà un’occasione formativa impagabile. La cosa importante, ma difficile, è far capire la differenza che c’è tra pensare di essere forti e lavorare per pensare di provare a diventare forte».

BaNNER
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