Anche il Nazionale di Vernante nell’olimpo della ristorazione

La granda è quarta a livello nazionale per ristoranti stellati

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Tutte le “stelle” dell’anno scorso confermate, una che si sposta (ma rimanendo all’interno dei confini provinciali) e un nuovo ingresso nel firmamento dell’elite della ristorazione internazionale. Per la Granda è più che positivo il bilancio della sessantasettesima edizione della presentazione della “Gui­da Michelin” che ha avuto luogo nei giorni scorsi a Corte Franca, in Franciacorta. Sulla nuova Guida Rossa il Piemonte si conferma sul podio per numero di chef stellati. Un piazzamento di rilievo cui ha contribuito anche la nuova “stella” conquistata dal Nazionale di Vernante, la cui cucina è guidata dagli chef Fabio Ingallinera e Maurizio Macario. Quello nella capitale della Valle Stura è il diciottesimo riconoscimento internazionale nel mondo della ristorazione assegnato a un locale della Granda, quarta provincia in Italia per numero di ristoranti stellati.

Christian Macario, sommelier e proprietario del ristorante insieme al fratello Andrea (mentre lo chef Maurizio Macario è loro cugino), commenta soddisfatto l’approdo alla stella Michelin: «Abbiamo sempre creduto nella nostra terra e nelle nostre montagne, nelle materie prime del nostro territorio. Quando 22 anni fa c’è stato il passaggio di consegne con i nostri genitori, abbiamo deciso di puntare forte su una cucina che ha una dignità straordinaria e che non sa di averla; rifacendoci alla tradizione, a quello che abbiamo attorno, puntando sulla nostra cucina occitana. La stella ha un respiro internazionale e ci permetterà di far conoscere le nostre produzioni straordinarie e uniche».

A guidare la schiera di chef premiati in Granda si conferma Enrico Crippa del ristorante “Piazza Duomo” di Alba, tra gli 11 in Italia ad avere ottenuto (e mantenuto) le tre stelle.

Seconda stella ormai consolidata per l’“An­tica Co­rona rea­le” di Cer­vere, condotto da Gian Pero Vi­valda e per “La Ma­dernassa” di Guarene, guidata dallo chef Miche­langelo Mam­moliti che da febbraio 2022 sarà alla guida de “La Rei” del Boscareto Resort.
Oltre a Crippa, Alba può contare su un altro locale stellato, la “Locanda del Pilone” con lo chef Federico Gallo , cui si è aggiunto sinora il ristorante “Larossa”, con lo chef An­drea Larossa, il quale però è in procinto di la­sciare le Langhe per riaprire, a febbraio 2022, a Torino.

Rimarrà comunque nutrito il gruppo di “stelle” della Destra Tanaro, a partire dal decano Massimo Camia e il suo ristorante “Massimo Camia” a La Morra , per proseguire con chef Ugo Alciati di “Guido ristorante” Serralunga d’Alba, “Il ristorante Guido da Costigliole” di Santo Stefano Bel­bo, la cui cucina è guidata da Luca Zec­chin e “La ciau del Tornaven­to” di Treiso, con chef Mau­rilio Ga­ro­la. La stella, conquistata nel 2020, continua a splendere sopra il ristorante “Borgo Sant’Anna” di Monforte d’Alba con lo chef Pasquale Laera. Anche il ristorante “Fre”, facente parte del “relais” “Reva” di Monforte d’Alba con menù ideati da Yannick Alléno continua a splendere nell’empireo della Guida Michelin, così come l’Osteria Ar­bo­rina di La Morra, con lo chef Enrico Marmo. Restando a La Morra, va segnato come lo chef Damiano Nigro sia riuscito a portare al Palas Cerequio la “stella” che già possedeva al ristorante Villa d’Amelia di Benevello.

Per quanto riguarda il Roero, la Guida Michelin 202 conferma la stella “Al­l’E­no­teca” di Canale, che vede alla postazione di comando in cu­cina lo chef Davide Palluda, al “21.9” di Pio­besi d’Al­ba con chef Flavio Costa e a “Il centro” di Priocca che ri­sponde alla cucina di Elide Mollo. Continua a vantare la presenza di uno stellato anche Che­rasco, con il ristorante “Da Fran­­cesco” guidato da Francesco Oberto.