Si rafforzano le relazioni tra Piemonte e Capo Verde, con cui da oltre 15 anni la nostra regione ha avviato una solida sinergia di cooperazione internazionale. Lo sancisce il nuovo accordo siglato di recente, durante una missione nel Paese dell’arcipelago africano, tra il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e il sottosegretario per gli Affari Esteri di Capo Verde Miryan Vieira.
L’obiettivo è quello di sviluppare iniziative comuni riguardanti la formazione, gestione e governance delle risorse idriche, la formazione in campo agricolo, con particolare attenzione al settore vitivinicolo, il sostegno alle iniziative di cooperazione delle amministrazioni locali e scambi economici tra le realtà imprenditoriali.
Lo sviluppo della collaborazione tra i due territori è stato al centro degli incontri che il presidente Cirio e il vicepresidente regionale Fabio Carosso hanno avuto con i ministri dell’Agricoltura Gilberto Silva, della Salute Arlindo do Rosário, degli Affari Esteri, della Cooperazione e dell’Integrazione Alberto de Figueiredo Soares, del Turismo e dei Trasporti Carlos Jorge Santos.
Sull’Isola di Fogo, una delle aree più disagiate dell’arcipelago, il Governatore del Piemonte ha avuto anche modo di visitare le “Case del sole” dell’associazione onlus “Amses”, grazie alla fondazione costituita da padre Ottavio Fasano, religioso racconigese di nascita ma braidese d’adozione che la nostra rivista ha intervistato nei mesi scorsi.
«Abbiamo suggellato un’amicizia che va avanti da oltre 15 anni, basata sulla solidarietà, ma anche su opportunità di scambio e collaborazione dal punto di vista economico», hanno commentato Cirio e Carosso, «Uno dei modi con cui ognuno può fare la propria parte contro la povertà, per contenere e, in prospettiva, risolvere il grande problema dei fenomeni migratori è quello di creare le condizioni affinché una persona possa nascere e crescere nel proprio Paese, avendo un lavoro, una casa e un futuro».
Il Piemonte si sta muovendo in questa direzione con Capo Verde dal 2004, attraverso più di 30 progetti già messi in campo. Ne è un esempio la realtà creata da padre Ottavio, che 11 anni fa ha dato vita a 35 ettari di vigneto alle pendici di un vulcano, su un’isola dove non esiste l’acqua, che può crescere sfruttando l’umidità generata dall’escursione termica e permette a decine di ragazzi di lavorare.
«Capo Verde», hanno evidenziato il presidente Cirio e il vicepresidente Carosso, «rappresenta un’opportunità anche per gli imprenditori e le aziende piemontesi, perché nell’ottica dello sviluppo il governo locale è interessato alle nostre tecnologie e conoscenze nei più svariati settori dell’economia».