Riceviamo e pubblichiamo
Dopo il grande consenso ottenuto con la mostra “Sedimenta” presentata per tutto il corso del 2021 a Monforte d’Alba, l’artista Andrés Avré lavora ad un nuovo progetto e ad una nuova collezione di opere che testimoniano la sua continua evoluzione e il suo articolato percorso artistico legato indissolubilmente ai luoghi in cui vive, luoghi che alimentano continuamente ispirazioni e nuove suggestioni.
Andrés Avré, nella nuova serie di lavori dal titolo “In hoc signo” celebra il potere del segno, risultato di azioni consapevoli o meccaniche che, come in natura, sembrano prodotte da un’unica, misteriosa, infinita forza vitale. L’artista si è dunque messo alla prova attraverso una sinfonia di diversi temi, anime e impulsi creativi pur mantenendo una profonda coerenza stilistica rispetto alle precedenti collezioni, coerenza tale da rendere ogni sua opera immediatamente riconducibile alla sua mano, al suo immaginario onirico, alla sua inconfondibile ricerca di un equilibrio che genera armonia.
Sempre attento a scoprire luoghi evocativi dove esporre le sue opere, Avré ha identificato nella cappella gentilizia del castello di Magliano Alfieri, antica dimora signorile degli Alfieri, il luogo ideale dove presentare in anteprima alcune opere della nuova collezione.
– Le opere di Avré – ha dichiarato il sindaco di Magliano Alfieri Giacomina Pellerino – nel loro minimalismo astratto, hanno la capacità di integrarsi nel contesto della nostra cappella in modo perfetto, creando un’ interessante armonia cromatica – Del resto uno dei filoni principali che informa la poetica dell’artista è proprio il binomio ancient and contemporary il rapporto fra passato e presente, il dialogo fra diversi linguaggi artistici.
Nella cappella gentilizia di Magliano Alfieri da sabato 11 dicembre con orario 17 – 19 e domenica 12 dicembre con orario 11 – 18 saranno dunque esposti alcuni dipinti di grandi dimensioni (100x100cm) accanto a quelli più piccoli (20x20cm) con una selezione di opere su carta. Un insieme di lavori che nel suo complesso sembra richiamare un’ acuta definizione del curatore Manuel Zoia ” Il connubio uomo-artista è in lui sempre operante. Perciò la sua pittura risulta sempre unitaria, anche nelle varianti di discorso”.
cs