“Un formaggio dalla consistenza morbida, setosa, calda” ha esordito Flavio Costa nel descrivere la spuma di Bra Tenero che ha adornato il Caldo e freddo di salsiccia e riso degli orti croccante. Lo chef del 21.9 di Piobesi d’Alba ha sottolineato la spettacolarità di un prodotto che origina innumerevoli lavorazioni, raccontandone il suo uso prediletto “nella realizzazione della fonduta o dei risotti, grazie al sapore dolce che lo contraddistingue e che crea la mantecatura perfetta”. Non mancano all’appello gli innumerevoli pregi della versione dura, essenziale per “legare tra loro gli ingredienti, in virtù della sua setosità”: ce lo descrive così Walter Ferretto (Il cascinale nuovo d’Isola d’Asti) che l’ha utilizzato in versione grattugiata all’interno del Raviolo ripieno di patate, porri, cavolo verza e che dimostra di possederne una conoscenza approfondita, inserendolo nelle sue prelibatezze quali la fonduta “che amo molto proporre in autunno, accompagnata da porcini, tartufo e impreziosita da un formaggio vellutato, dal sapore decisamente meno invadente rispetto ad altri”. Il gusto unico del re caseario non può prescindere dalla versatilità e dalla danza spontanea con gli ingredienti più variegati, tra cui l’uovo. Proprio quello che, accompagnato da una fonduta di Bra Tenero “cremosa e dolce, la versione migliore da utilizzare in una ricetta con una base di partenza già ricca di suo”, è stato al centro della proposta di Massimo Camia, chef dell’omonimo ristorante di La Morra, che ha dato vita all’Uovo di Bra’s. Un viaggio dal Piemonte alle stelle, giunto al termine con una valigia ricca di souvenir culinari che si sono rivelati uno spunto originale per le feste, consentendo di ritrovare in cucina i sapori più genuini, arricchiti da un guizzo creativo che punta i fari sui tesori caseari del nostro territorio.