Non saranno gli armigeri della contessa Adelaide, signora di Pinerolo attorno all’anno Mille, ma sono ben decisi a conquistare la rocca di Monte-Carlo. Il pinerolese Roberto Gobbin, affiancato dal navigatore langarolo Fabio Grimaldi, sarà della partita al prossimo Rallye Monte-Carlo, in programma nelle montagne della Costa Azzurra dal 17 al 23 gennaio.
Gobbin avrà nella sua squadra anche i rallisti locali Bruno Godino e Stefano Bruno-Franco che svolgeranno il ruolo di ricognitori (quell’equipaggio che transita sulle strade del rally un paio di ore prima dei concorrenti per visionare il percorso), ruolo fondamentale in un rallye dalle mille incognite come la gara monegasca.
“Dopo aver seguito per due anni l’Abarth Rally Cup che si svolgeva sulle strade del Campionato Europeo Rally, c’era voglia di compiere un successivo salto di qualità affrontando una prova del mondiale, e non c’è gara più significativa del Monte-Carlo, un rallye che da solo vale una carriera” precisa Roberto Gobbin mentre si prepara alla trasferta monegasca.
“Ci siamo preparati certosinamente alla gara. Monte-Carlo non è un impegno che si può prendere sottogamba. Micky e Dario di Evo Motorsport hanno rivisto in ogni particolare la vettura e anche Bruno Godino e Stefano Bruno-Franco, due rallisti di grande esperienza, si sono preparati coscienziosamente all’evento. Confesso che sono emozionato come non lo sono mai stato in precedenza. Essere probabilmente l’unico equipaggio italiano al volante di una vettura italiana in gara (al momento attuale non è stato ancora diffuso l’elenco iscritti) carica di responsabilità e orgoglio. Il Rallye di Monte-Carlo è per antonomasia una delle gare più difficili e impegnative del campionato mondiale rallye. Una gara dove la scelta delle gomme è un’eterna lotteria, in quanto le condizioni meteorologiche a volte cambiano anche all’’interno della stessa prova speciale, poiché si parte su un versante della montagna, si arriva allo scollinamento e ci si tuffa in discesa nella valle successiva. Si passa repentinamente dalla strada innevata o ghiacciata all’asfalto secco completamente asciutto o viceversa, dipende dall’esposizione. Per questo motivo è necessario avere una grande sintonia con i ricognitori che debbono essere dei rallisti esperti e saper fiutare le condizioni della strada, per dare le giuste indicazioni al pilota che affronterà la prova speciale un paio d’ore dopo. Inoltre sono prove del mondiale, con una lunghezza che tocca i venti chilometri su strette strade di montagna”.
Gobbin-Grimaldi sono pronti per la gara, che affrontano con il chiaro obiettivo di festeggiare l’arrivo domenica pomeriggio, 23 gennaio, a Monte-Carlo. Perché la pedana di arrivo del rallye più affascinante del mondo è il premio agognato da tutti i piloti.
Nella stagione 2022, Roberto Gobbin è supportato dalla concessionaria Targa Auto di Pinerolo.