In Francia la ristorazione commerciale e collettiva, inclusi ristoranti e mense, dovrà indicare nei menù il Paese di origine delle carni di maiale, pollame, agnello o montone servite ai propri clienti. Lo rende noto la Coldiretti nell’annunciare che il Governo francese ha pubblicato il Decreto che stabilisce le modalità di applicazione di tale indicazione obbligatoria.
“Si tratta di una misura di trasparenza importante per consumatori e imprese che va adottata al più presto anche in Italia dove circa 1/3 della spesa alimentare avviene fuori casa per un importo che, nonostante la pandemia, ha raggiunto lo scorso anno i 60 miliardi di euro” dichiara Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo.
Nel dettaglio dovranno essere indicati nei menù il Paese di allevamento e il Paese di macellazione, sia che si tratti di carne fresca, refrigerata o congelata, per garantire maggiori informazioni sugli alimenti consumati anche fuori casa. La nuova norma sarà applicabile dal 1° marzo 2022 per 2 anni, fino al 29 febbraio 2024, dopo essere stata autorizzata dall’Unione europea.
Una misura che – sostiene Coldiretti – va estesa anche a ristoranti, trattorie, mense pubbliche e private nelle scuole, negli ospedali e nelle aziende ai prodotti più sensibili, dalla carne al pesce, dai formaggi ai salumi, dalla frutta alla verdura. Un impegno per tutelare i nostri prodotti che vanno a comporre i vari menù, come i formaggi, anche grattugiati, che non devono restare anonimi.
“L’Italia, che è leader nella qualità alimentare, deve essere all’avanguardia nelle normative per la tracciabilità a tavola, come è accaduto sull’obbligo di indicazione di origine per gli alimenti venduti in negozi e supermercati”, commenta Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo.