“Ancora una volta, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha concentrato la propria attenzione sul tema dei piccoli Comuni e delle aree interne e montane, partendo dalla recentissima legge approvata dal Parlamento e richiamando all’esigenza di una sua forte attuazione e di un concreto irrobustimento delle risorse finanziarie. Sono parole importantissime, delle quali ringraziamo il Presidente Mattarella, e che ci spronano a continuare nella direzione del rafforzamento della strumentazione legislativa e finanziaria per questi territori“.
Cosi’ l’on. Enrico Borghi, presidente nazionale Uncem e delegato della Presidenza del Consiglio per le aree interne, nonchè co-presentatore e relatore della legge sui piccoli Comuni, commenta l’intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla 34^ Assemblea annuale dell’Anci in corso a Vicenza.
“Dal Presidente oggi– prosegue Borghi – è giunta l’autorevolissima conferma che la nostra è una Repubblica fondata sulle autonomie, le quali sono parte della soluzione dei problemi dell’oggiAggiungi un appuntamento per oggi e non causa delle difficoltà, e che gli ottomila Comuni italiani, grandi e piccoli, sono il tessuto connettivo dellla nostra comunità nazionale. L’appello di Mattarella al Parlamento è molto chiaro: da un lato vi è apprezzamento per il lavoro compiuto, che dà finalmente ai piccoli Comuni e ai loro territori una legge di riferimento che ne riconosce le peculiarità, e dall’altro vi è l’esortazione affinchè le risorse vengano aumentate, le Regioni provvedano alla attuazione per le parti di competenza e si concretizzino le azioni che governo e parlamento hanno messo in campo per le aree interne. Importanti sono le riflessioni fatte dal Presidente sulla necessità di pensare e guardare ai giovani per dare un futuro a questi territori. Le parole che ci arrivano da Vicenza sono un riconoscimento, uno stimolo e un pungolo che prendiamo in grandissima considerazione e per le quali ringraziamo ancora una volta il Presidente Mattarella, che ha saputo anche in tale circostanza porsi come garante della nostra unità nazionale, fondata sul riconoscimento delle peculiarità di cui è ricca l’Italia“.