«Il suo sorriso ti faceva sentire ascoltato»

Ci ha lasciato la giornalista e vignaiola Maria Bianucci, monfortese acquisita e apprezzata

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Sul suo manifesto funebre, sotto il nome, sono riportate due parole: giornalista e vignaiola. Non ne servono di più per descrivere chi nel significato di quei termini ha trovato il proprio modo di stare al mondo. Giornalista Maria Bianucci lo era dal 1978, quando si iscrisse all’Ordine; già due anni prima aveva contribuito a fondare Radio Varese, una delle emittenti libere più significative dell’Italia del Nord di quegli anni, per poi iniziare una carriera che l’avrebbe portata a occuparsi di informazione televisiva, lavorando per dieci anni al Tg4 di Emilio Fede, ricoprendo anche il ruolo di caporedattore.

Vignaiola lo era diventata a partire dai primi anni del nuovo millennio, quando con il marito e collega giornalista Gigi Garanzini aveva fondato l’azienda agricola Bricco Giu­bellini per poi iniziare a coltivare l’uva e a fare il vino: Barolo, Dolcetto e Langhe Rosso Eresia.

«Il vigneto prima, l’azienda agricola subito dopo, sono nati da un sogno, anzi ne sono stati la inevitabile conseguenza. La passione per il vino l’avevamo già, la gente di Langa ci ha conquistati per l’autenticità, la riservatezza e la generosità. Il resto è venuto quasi da solo». Così Maria Bianucci e Gigi Garanzini spiegano sul sito della loro azienda agricola come erano arrivati a scegliere quella nuova vita nel cuore delle Langhe, a Monforte d’Alba.

Una comunità, quella monfortese, colpita dalla sua scomparsa, avvenuta a soli 67 anni, ma non di meno toccata in positivo dalla sua presenza nel corso dei suoi anni langaroli.

In paese, infatti, tutti la conoscevano e apprezzavano quel «suo sorriso che ti faceva sentire ascoltato», dice chi ha avuto modo di frequentarla. Una disponibilità sincera attraverso la quale Maria Bianucci si è sempre messa a ser­vizio di Monforte d’Alba, per contribuire ad accendere i riflettori sul paese e sulle tante iniziative di cui si è reso promotore.

Una donna preziosamente partecipe, come si intuisce anche dalle parole del primo cittadino di Monforte d’Alba, Livio Genesio. «Con Maria ho sempre avuto un bellissimo rapporto, basato sul confronto», ha esordito il Sindaco. «Era una persona davvero disponibile e che si è integrata molto bene nella nostra comunità, sempre pronta a supportare le attività e molto attiva nel portare avanti i valori in cui credeva, su tutti il rispetto verso l’ambiente. Insieme a Sara Vezza e ad altre imprenditrici del mondo del vino a­veva anche creato l’associazione “L’a­nello for­te”, con l’intento di ragionare sugli scarti in cantina e su co­me riutilizzarli, nell’ottica del riciclo e del riuso. Maria ci ha sempre spronati a migliorare, nel nome del suo amore profondo nei confronti del territorio».