A cura della nutrizionista dott.ssa Gigliola Braga
Gli spuntini o i cosiddetti fuori pasto a volte vengono ritenuti responsabili di una cattiva alimentazione che porta ad ingrassare. In realtà non è sempre così perché non tutti gli spuntini sono uguali e anzi, al contrario, se ben fatti, possono aiutare a controllare più facilmente ciò che si mangia durante la giornata. Infatti un conto è mangiucchiare spesso in risposta a un’alimentazione che provoca fame continua come quella eccessiva in carboidrati, un altro conto è fare uno spuntino programmato e ben organizzato per controllare l’ipoglicemia che si crea tra un pasto e l’altro. Sotto questo aspetto, lo spuntino migliore è quello costituito da carboidrati, proteine e grassi, come per esempio un piccolo panino (carboidrati) ripieno con formaggio (proteine e grassi) oppure un frutto tipo mandarancio con una fettina di prosciutto. In questo modo si rifornisce l’organismo in modo bilanciato e tale da assicurargli un benessere prolungato e duraturo che non crea fame come invece accade quando si mangia il classico pacchetto di cracker o lo snack pieno di carboidrati che ben presto costringono nuovamente a mangiare o ad affrontare un disagio che si manifesta con i sintomi dell’ipoglicemia: fame, sonnolenza, sbadiglio, nervosismo, mal di testa, perdita della concentrazione, stanchezza, depressione, tremori, sudorazione fredda, ecc.