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Prestazione di carattere e primo punto stagionale per la Berretti del Cuneo, che dopo un avvio di campionato balbettante si sblocca bloccando sul pareggio (3-3 il finale) il Sassuolo, nonostante l’espulsione di Samuele Giraudo a inizio secondo tempo che ha costretto i biancorossi a giocare in dieci una consistente fetta di gara. Contro i neroverdi di Stefano Morrone, ex Parma.
Sul sintetico del Parco della Gioventù gara che si apre nel migliore dei modi per i ragazzi di mister Sappa, in vantaggio già al secondo minuto grazie a Vacchetta. La reazione emiliana arriva al 21′, quando Romeo trova il pari. Sorpasso completato due minuti più tardi: è Solla a trovare il 2-1. Lo stesso Solla allunga al 40′, prima dell’intervallo Battisti accorcia per il Cuneo, chiudendo un primo tempo pirotecnico sul 3-2 in favore degli ospiti. Nella ripresa l’espulsione di Giraudo rischia di complicare le cose, ma i biancorossi trovano una grande reazione e segnano il gol del 3-3 al 57′ con Vacchetta. Nel finale il Cuneo spinge addirittura alla ricerca dei tre punti, D’Agostino scheggia il palo, ma il risultato non cambia più.
Moderatamente soddisfatto mister Sappa: “Prestazione positiva, i ragazzi sono stati bravi, – spiega il tecnico biancorosso – siamo partiti forte, poi il Sassuolo ha capitalizzato al massimo alcune nostre ingenuità difensive. Quando siamo rimasti in dieci è scattato qualcosa: abbiamo tirato fuori un grandissimo carattere, fornendo una prova di grande intensità. Ma devo dire che anche in undici contro undici non avevamo fatto male”. Al di là del risultato, quindi, è il carattere mostrato dai ragazzi a confortare mister Sappa: “Più che per il punto, sono soddisfatto per la prestazione: ci deve far capire che se giochiamo a certi ritmi possiamo dare fastidio a tutti, è una prestazione che ci deve infondere grande fiducia. Già contro il Torino avevamo offerto una prova più che buona, anche se non erano arrivati punti”.
Sabato prossimo impegno esterno per gli uomini di mister Sappa, che saranno di scena sul campo dell’Alessandria.
Andrea Dalmasso
