Cuneo: Confindustria celebra l’8 marzo con Selvaggia Lucarelli (FOTO e VIDEOINTERVISTA)

Una sala gremitissima, un pubblico quasi tutto al femminile per una delle protagoniste del giornalismo italiano, ospite dell’associazione industriali cuneesi, martedì 8 marzo, presso il centro incontri della Provincia per l'evento dal titolo "A parlar di donne"

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Ambiziose, guerriere, libere, competenti, rivoluzionarie, artiste, eleganti, determinate, sportive, scienziate, generose, creative, coraggiose, sono solo alcuni degli aggettivi che sono emersi dall’intervista collettiva realizzata ieri, presso il Centro incontri della Provincia, ad una delle protagoniste del giornalismo italiano: Selvaggia Lucarelli. “Oggi, quando qualcuno entra nella mia vita, trova una casa abitata, piena. Chi entra nella mia casa non la riempie, ma la arricchisce. Non ci sono vuoti da riempire come in passato” ha raccontato Lucarelli presentando l’ultimo suo lavoro uscito in libreria: “Crepacuore. Storia di una dipendenza affettiva”.

Ospite di Confindustria Cuneo per celebrare ieri, martedì 8 marzo, la giornata internazionale della donna, la giornalista del Fatto Quotidiano e TPI, giudice di ballando con le Stelle e speaker radiofonica per Radio Capital, ha incantato e divertito il pubblico che ha riempito la sala di Corso Dante. Nella prima fila presenti, tra gli altri, Mauro Gola, presidente di Confindustria insieme al Prefetto di Cuneo, Fabrizia Triolo.

Ad aprire l’incontro dal titolo “A parlar di donne”, Giuliana Cirio, direttrice dell’associazione industriali cuneesi che dopo aver presentato l’ospite, ha passato la parola a 9 professionisti della comunicazione della provincia di Cuneo. Ogni intervistatore, 8 donne e 1 solo uomo, con i tempi contati da una grande sveglia rosa che ogni 7 minuti trillava per passare a quello successivo, ha portato all’attenzione della Lucarelli alcune protagoniste femminili del ‘900. Ognuna diversa, ognuna speciale, ognuna leader del proprio settore.

Luisella Mellino, fondatrice e anima di Radio Piemonte sound, ha portato come figura femminile una donna talentuosa, unica, indipendente, anticipatrice e creativa come Raffaella Carrà. A seguire, Zaira Mireddu, giornalista di Provincia Granda che ha presentato, come simbolo di professionalità e ironia, una grande attrice, bella e affascinante che ha saputo puntare sulla comicità per gran parte della sua carriera cinematografica, Monica Vitti. Come terza intervistatrice, è stata la volta di Simona Borsalino, art director del settimanale Idea che ha puntato su una delle donne simbolo del ‘900, Elisabetta II, regina d’Inghilterra, Irlanda del Nord e degli altri reami del Commonwealth, per la quale “ogni definizione sembra riduttiva rispetto alla forza della donna e del ruolo che ricopre”. È stata poi la volta di Donatella Signetti, insegnante, giornalista e scrittrice che ha portato all’attenzione della Lucarelli, Gloria Campaner, pianista veneziana di fama internazionale che già a 4 anni aveva attirato l’attenzione su di se per il talento naturale con il quale suonava. Al tavolo della giudice di ballando con le stelle, è stata la volta del nobile giornalista e scrittore, Gian Maria Aliberti Gerbotto, che come donna simbolo del mondo femminile, ha portato l’astrofisica, scienziata e accademica, Margherita Hack, un esempio di donna di talento che come poche altre, ha infranto non senza fatica, il soffitto di cristallo in settori spesso preclusi al genere femminile. La Hack, come ha spiegato lo scrittore saluzzese che l’ha conosciuta e intervistata, non è stata solo una donna controcorrente e protagonista nello studio delle stelle ma anche, e pochi lo sanno, “una stella dello sport” come atleta di salto in alto e in lungo in campionati universitari.

Le donne sono esseri complessi e un altro esempio, che conferma questa teoria, è sicuramente Marina Abramovic, artista controcorrente dalle performance che sanno attirare l’attenzione, un esempio di femminilità libera e forte che ha portato sul palco Francesca Pinaffo, giornalista della Gazzetta D’Alba. Sempre sul fronte donne forti, determinate e capaci di rimettersi in pista dopo ogni caduta, fisica o psicologica, è sicuramente Lindsey Vonn, sciatrice americana che ha raggiunte tutte le vette del suo sport, oggi imprenditrice e icona di stile, è la donna simbolo presentata dalla giornalista de La Stampa di Cuneo, Ilaria Blangetti. Donna guerriera che “ha superato una forte depressione e che quando era al massimo della sua forza sportiva, voleva gareggiare con gli uomini ma le è stata negata questa possibilità e che ora che ha deposto gli sci, oltre ad aver raggiunto il successo come imprenditrice, ha anche aperto una fondazione benefica”, come ha ricordato la stessa Lucarelli.

Infine, è stata la volta di Federica Mariani, Direttrice Artistica del Festival della TV e dei Nuovi Media, che ha portato Maria Montessori, la donna delle mille lire, grande pioniera nell’educazione dei bambini è stata lo spunto per l’intervistatrice per fare domande su Selvaggia Lucarelli, donna e madre. “Ho un figlio meraviglioso con qualità tutte sue e diverse dalle mie e dal padre e non sembra aver risentito la presenza di una madre ingombrante – ha spiegato Lucarelli– cerco di dargli tutti la libertà possibile, ma ci sono. Da lontano, ma ci sono”.

A chiudere la carrellata di interviste, prima delle conclusioni del presidente di Confindustria Gola, è stata Barbara Simonelli, giornalista e conduttrice di Targatocn, che ha portato l’esempio di Angelina Jolie come argomento di confronto. Donna libera, ribelle, anticonformista, madre, attrice, ambientalista e personaggio tra i più influenti al mondo. Di lei, come delle altre, si è parlato delle qualità e delle numerose attività che le hanno portate ai vertici della società e che le hanno fatto conoscere in tutto il mondo, ma non è stato mai fatto riferimento alla loro bellezza. Non intenzionalmente, ma la bellezza di una donna non era certo la prima qualità che spiccava tra i talenti delle protagoniste portate al centro del dibattito di questo incontro che celebrava la giornata internazionale dedicata ai diritti delle donne e al dramma delle lavoratrici morte nella fabbrica tessile andata a fuoco a New York nel 1908.