La prospettiva finale ha una data: sarà il 30 settembre prossimo. E non manca, di seguito, un vivo “speriamo” da parte di chi ha convissuto con voragini e disagi, ma anche con promesse e mugugni, in tutti questi anni.
La Provincia di Cuneo è pronta a far partire i lavori di ricostruzione e sistemazione della frana di Santo Stefano Roero in località Madonna delle Grazie, lungo la strada provinciale 247. L’intervento, atteso da una decina di anni, è stato affidato con procedura negoziata alla ditta Terra.con srl di Carmagnola. L’importo complessivo del finanziamento è di 620.000 euro e trova copertura con fondi Fsc (Fondo sviluppo e coesione) 2014-2020.
L’intervento prevede il ripristino della sede stradale mediante la realizzazione di un muro di sostegno in calcestruzzo armato con fondazioni profonde su pali di grande diametro, oltre a due tratti di raccordo in scogliere e alle opere di regimazione delle acque di superficie. Data di inizio dei lavori: lunedì 14 marzo, a seguito degli interventi delle società che gestiscono i servizi di gas e fognatura sulle linee lì presenti.
E’ già operativa l’ordinanza per cui la Provincia chiuderà totalmente al transito la strada provinciale 247 nel tratto di collegamento tra Montà e il bivio sanstefanese. Per quanto riguarda la strada del Campetto, verrà emanata un’ordinanza da parte del Comune, con il divieto di passaggio per i mezzi pesanti, per alleggerire il traffico sulla strada comunale.
La sindaca Giuseppina Facco aggiunge: «I lavori saranno affidati alla ditta Terra.con di Carmagnola, con intervento di Egea per la sistemazione di tutte le tubazioni sotterranee. Si provvederà a ripristinare le due corsie della strada, che sarà dotata di guard rail. Verrà valutata la possibilità di creare un passaggio pedonale, sempre che le condizioni di sicurezza lo permettano, ma non è previsto un marciapiede. Al momento non è necessario il ripristino della scarpata a valle, e il ripristino dell’asfalto fino al piazzale della chiesa verrà realizzato in un secondo tempo».
Paolo Destefanis