Spinge forte, nel Roero, la solidarietà al popolo ucraino. Come espresso già durante la manifestazione congiunta di piazza dello scorso sabato, a Canale il sindaco Enrico Faccenda ha diramato un avviso che sa di appello e di condivisione. Così spiegando: «In considerazione delle numerose manifestazioni di disponibilità e di accoglienza da parte dei cittadini canalesi, il Comune intende facilitare e sostenere la catena della solidarietà che si è attivata in questi giorni per rendere più efficaci gli aiuti alla popolazione ucraina».
Cosa accade, nel concreto? «L’obiettivo dell’amministrazione è sia dare informazioni utili a tutti i cittadini canalesi che vogliono essere parte attiva in questa situazione di emergenza, sia orientare le persone che potranno arrivare sul nostro territorio e che avranno necessità di assistenza.
C’è tutto il senso dell’azione sinergica: e sì che la Città di Canale segue con attenzione l’evoluzione della situazione, in stretto raccordo con le altre istituzioni coinvolte.
In primo luogo, dal municipio si è scelto di agire da “megafono” per lo specifico avviso pubblico della Regione Piemonte a cui possono rispondere famiglie e singoli residenti in Piemonte che, presso la propria abitazione o presso altra casa di proprietà, collocate sul territorio regionale, abbiano la disponibilità di uno spazio adeguato per l’accoglienza. C’è un link, disponibile sul sito ufficiale www.canaleonline.it, cui tutti gli interessati potranno fare riferimento.
Chi ospiterà cittadini di nazionalità ucraina, dovrà presentare in Comune la dichiarazione di ospitalità entro 48 ore dall’arrivo dei medesimi. Così, in queste ore, si sono mossi anche i centri limitrofi: in particolare la vicina Montà, la cui Giunta ha fatto circolare analoghe informazioni su tutto ciò che sta facendo l’autorità regionale, contattabile peraltro anche tramite l’indirizzo mail [email protected].
Di concerto con il Consorzio Socio Assistenziale Alba-Langhe-Roero, le municipalità hanno scelto di portare a conoscenza di tutti l’iniziativa promossa dalla Caritas Albese: la quale ha attivato una raccolta fondi, istituendo una linea telefonica (371/58.31.924) a cui ci si può fare affidamento per avere informazioni su iniziative solidali organizzate e strutturate.
E poi c’è la Parrocchia: quella di Canale, in strettissimo collegamento con l’amministrazione grazie anche alla storica amicizia tra il primo cittadino e il parroco don Eligio Mantovani, che anche stavolta offre risultati tangibili. In via Brignolo si è avviata una raccolta di beni di prima necessità, tra i quali medicinali, coperte, indumenti intimi nuovi e alimenti a lunga conservazione (non di abiti, per il momento).
A sua volta, l’Unità Pastorale di Montà e Santo Stefano Roero sta raccogliendo fondi: presso le segreterie parrocchiali di Sant’Antonio (il lunedì, il giovedì e il sabato dalle 9 a mezzogiorno) e in terra sanstefanese, il lunedì e il venerdì dalle 9 alle 11. «Nella possibilità di un futuro arrivo di profughi -ha fatto sapere il parroco montatese don Paolo Marenco- chiediamo di segnalare la propria disponibilità e accoglienza, rivolgendosi in parrocchia o in Comune».
Ancora dalla capitale del pesco, il primo cittadino Faccenda ha sottolineato: «Restiamo a disposizione per qualsiasi chiarimento, impegnandoci ad aggiornare tutti su eventuali nuove iniziative. Ringraziamo i cittadini canalesi che, come sempre, stanno dimostrando grande generosità».
Paolo Destefanis