Non si tratta mai di situazioni scontate. E il limite con la retorica rappresenta spesso un rischio. Ma si può affermare che la risposta di tutto il territorio cuneese alla guerra scatenata da Putin in Ucraina è stata compatta e rapida. Fin dall’inizio sono partite innumerevoli iniziative di solidarietà che hanno visto in prima fila soprattutto le aziende locali. Una vera e propria gara di generosità, che ha innescato una spirale virtuosa, un esempio che poi in tanti hanno seguito.
Certo, la solidarietà non è la soluzione al problema. Per quello devono svolgere il loro compito le diplomazie, per fare in modo che alla violenza si risponda con buon senso. Ma per il resto, sono le persone ad agire. E gli aiuti dall’Italia all’Ucraina rappresentano un segnale di speranza, oltre a ciò che di concreto possono portare in dono. Significa che la base del sistema è solida e che anche di fronte a una dinamica assurda e inconcepibile come quella della guerra, la risposta di istituzioni, aziende e cittadini va nel verso più giusto, è coerente.
In particolare per quanto riguarda la Granda, dove la rete ha permesso di raggiungere grandi risultati imprenditoriali e al tempo stesso, sta dando prova di umanità.