L’intelligenza artificiale: l’Ue a tutela dei diritti di consumatori e Pmi

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Quella dell’intelligenza artificiale è una tematica di cui si sente sempre più parlare e che è destinata a rivoluzionare l’economia, i sistemi industriali e di produzione, ma anche a influenzare sempre più la nostra vita quotidiana.

È anche per questo motivo che la Commissione europea ha deciso di intervenire presentando una Proposta di Regolamento per la definizione di norme condivise sull’Intelligenza Artificiale (IA).

Il file sta venendo attualmente esaminato dalle varie commissioni parlamentari europee competenti, ed in qualità di Relatrice per la Lega in commissione parlamentare Politica Industriale ed Energetica, partecipo alle negoziazioni difendendo la posizione delle piccole e medie imprese del nostro territorio.

Tra le maggiori innovazioni proposte dal Regolamento c’è il divieto di commercializzazione di sistemi di Intelligenza Artificiale che violano i diritti fondamentali. Pensiamo ad esempio i sistemi idonei a manipolare il comportamento e il libero arbitrio dei consumatori, o quelli in grado di effettuare classificazioni sociali (i famigerati meccanismi di scoring, molto frequenti in Cina, secondo i quali ogni persona viene valutata in base ad alcuni requisiti prestabiliti: tale voto influenza il diritto dell’individuo di accedere alla sanità, all’istruzione, all’affitto di una casa).

Il regolamento si occupa inoltre dei cosiddetti sistemi di Intelligenza Artificiale ad alto rischio, che non vengono vietati ma sottoposti a obblighi tecnologici e giuridici prima della loro immissione sul mercato. Tra questi rientrano vari software, da quelli in grado di valutare l’affidabilità delle prove o di prevedere reati, agli algoritmi finalizzati alla selezione del personale, o quelli volti a valutare le performances scolastiche degli studenti. Tra i vincoli cui tali sistemi verranno sottoposti troviamo l’elaborazione di adeguati meccanismi di analisi dei rischi, la garanzia della tracciabilità dei risultati, la previsione di misure di supervisione umana.

Questo insieme di obblighi tecnici e burocratici, doverosi in quanto necessari a garantire i diritti dei consumatori, rappresenta una sfida soprattutto per le start-up o le Pmi. È per questo che il Regolamento ha creato il regulatory sandbox, un sistema di supporto che permette alle Pmi di operare in un ambiente controllato. Esso offre inoltre l’opportunità di avvalersi del parere di esperti in grado di aiutarle a districarsi nel settore della regolamentazione.

L’Ue è uno dei principali produttori di software di intelligenza artificiale al mondo. È fondamentale quindi rendersi conto dell’importanza di uno strumento capace di individuare regole precise, a tutela da un lato delle esigenze dei consumatori, e dall’altro delle Pmi, che rappresentano il vero motore dell’innovazione europea. Proprio l’elaborazione di un sistema di regole organiche, capaci di bilanciare esigenze di diversi portatori di interessi, differenzia la qualità dei software europei di Intelligenza Artificiale rispetto a quella dei nostri principali competitors, Cina e Stati Uniti.