“UE sblocca 3.500 ettari di terreni a riposo: aumenta la produzione agricola cuneese”

Coldiretti Cuneo: "Ma i fondi PAC sono insufficienti rispetto alla crisi, con aumenti insostenibili per le aziende agricole di energia, mangimi, concimi"

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Con gli interventi straordinari decisi dalla Commissione UE possono essere recuperati in Italia 200.000 ettari di terreno da coltivare per una produzione aggiuntiva di circa 15 milioni di quintali di mais per gli allevamenti, di grano duro per la pasta e tenero per la panificazione, necessari per ridurre la dipendenza dall’estero. È quanto afferma Coldiretti nel commentare positivamente le dichiarazioni del Commissario europeo Janusz Wojciechowski sulla deroga agli obblighi PAC sui terreni “a riposo”.

“Come abbiamo richiesto e sollecitato – spiega Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo – nella nostra Provincia potremmo utilizzare i 3.500 ettari di terreni a riposo per le prossime semine primaverili ed aumentare la produzione. Si ridurrebbe sensibilmente la dipendenza dall’estero da dove arriva circa la metà del mais necessario all’alimentazione del nostro bestiame, il 64% del grano tenero per la panificazione, che rende l’intero sistema e gli stessi consumatori in balia degli eventi internazionali”.

“È, però, insufficiente – rileva il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu – l’annunciato impiego della riserva di crisi da 500 milioni della PAC, più il cofinanziamento di misure di emergenza extra da 1 miliardo poiché si tratta in realtà di appena 50 milioni di euro destinati all’Italia che sono assolutamente inadeguati a dare risposte concrete alle difficoltà che stanno subendo le nostre aziende agricole, costrette ad affrontare aumenti insostenibili di energia, mangimi, concimi. Per affrontare la crisi globale del settore ha fatto fino ad ora più l’Italia che l’Unione europea”.

“A livello comunitario servono più coraggio e risorse – concludono Moncalvo e Porcu – per migliorare la nostra sicurezza alimentare riducendo la dipendenza dalle importazioni dei principali prodotti agricoli e dei fattori produttivi”.

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