Mi chiamo Elisa e ho appena compiuto 20 anni. Da due sono fidanzata con Massimo, stiamo bene insieme ma c’è una questione che vorrei proporle. Lui è simpatico e mi fa divertire, però non sempre è gentile e attento come vorrei. Non dico che dovrebbe comportarsi seguendo il galateo, ma a volte è un po’ troppo brusco, anzi dice parolacce e volgarità che mi disturbano. Anche se poi sa come farsi perdonare, mi resta sempre un senso di insoddisfazione. Che ne pensa?
Buongiorno Elisa,
è molto giovane, ma le darò del Lei visto che non abbiamo modo di conoscerci di persona… Mi accingo a rispondere alla sua lettera con molta umiltà in quanto, nonostante io abbia quasi 50 anni ed una certa esperienza come terapeuta e come persona, sul tema dell’amore siamo sempre dei neofiti e dei bambini che si aprono al nuovo e al diverso. L’amore ci perturba e ci scuote sempre nel profondo, mettendoci a contatto con le nostre fragilità e sensibilità…
Sono felice che Lei mi abbia posto questa questione perché la ritengo basilare all’interno di una relazione d’amore e delle relazioni in generale! Mi colpisce piacevolmente il fatto che una giovane donna si questioni su ciò che è lecito e ciò che non lo è in amore in quanto, talvolta, i rapporti tendono a prendere una “brutta piega” anche fra voi ragazzi. In un’ottica di prevenzione e di autoeducazione all’affettività, la mancata gentilezza, l’aggressività e certamente la violenza vanno bandite fin da subito! Con questo non intendo dire che il cielo possa essere sempre sereno, il sole splendere e gli uccellini cantare. Le liti, i momenti difficili, il nervosismo e anche l’abitudine possono entrare a far parte di qualsiasi rapporto. Certamente in una coppia è importante amare e rispettare innanzitutto se stessi e far valere la propria persona, sapendo talvolta anche dire no, ma ciò non significa prevaricare sull’altro o anche solo perdere la gentilezza e la delicatezza. Credo fermamente che ciascuno di noi, in amore, debba pretendere di essere trattato come un principe o una principessa e fare lo stesso con l’altro. Mi viene in mente a questo proposito il concetto di mitezza di cui parlava Norberto Bobbio (1994). Essere mite e gentile in amore credo significhi non aprire mai il fuoco e, anche quando il fuoco diventa inevitabile, non lasciarsi bruciare ovvero non cedere mai alla bassezza e alla volgarità. Le parole e le azioni aggressive hanno sempre un peso e tendono a rovinare e danneggiare l’amore che, per sua natura, è prezioso, delicato e appartiene più al cielo e al trascendente che alla terra.
Una relazione d’amore va considerata speciale, delicata, unica e come tale rispettata e protetta da ogni facile volgarizzazione pur se è necessario prima o poi anche accogliere quella che Massimo Recalcati (2019) chiama l’imperfezione dell’altro. La relazione, l’altro e noi stessi siamo lungi dall’essere perfetti, ma possiamo sempre tendere a dare il meglio di noi cercando di rendere ogni giorno il nostro incontro un’opera d’arte! Tutto questo per dirle, cara Elisa, che se non si sente contenta del vostro rapporto, esprima le sue perplessità, ne parli con il suo fidanzato, ne vale la pena!