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Hernanes: «Ora faccio il Profeta in vigna»

Il calciatore brasiliano, ex Inter e Juve, ha partecipato a un torneo tra amici ad Alba

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Hernanes, il “Pro­fe­ta” del calcio moderno – che in Italia ha giocato con Lazio, Inter e Juventus – si è calato alla perfezione nell’atmosfera delle colline di Lan­ghe, Monferrato e Roero. L’al­tra sera, ad esempio, il calciatore brasiliano si è presentato al “triangolare del mercoledì” organizzato al campo sportivo di San Cassiano, ad Alba, da un gruppo di amici capitanati dall’imprenditore langarolo Silva­no Icardi. E, dopo foto e strette di mano, ha regalato spettacolo, proprio come nelle sue stagioni migliori, che gli valsero pure la convocazione ai Mondiali 2014 con il Brasile. Segno che in questo territorio si sente ormai a ca­sa. Del resto, è legato all’area Unesco dal 2015, ovvero da quando ha acquistato a Mon­taldo Sca­ram­pi una tenuta vitivinicola. Lo abbiamo incontrato.
Hernanes, dopo l’esperienza in Italia, è stato in Cina, per poi tornare in Brasile, dove ha giocato nel campionato di serie A fino a qualche mese fa. A maggio compirà 37 anni: proseguirà?
«Conclusa la stagione in Brasile, sono tornato in Italia, dove vivono i miei figli. Se arriverà qualche proposta interessante giocherò ancora, altrimenti potrei anche smettere. So già cosa fare…».
L’imprenditore vinicolo?
«È una parola grossa… Ma il futuro, in effetti, potrebbe proprio essere nel mondo del vino piemontese».
Lo ha scoperto negli anni della Juve?
«No, in realtà, prima, nel periodo dell’Inter. Ero stato da queste parti per una visita a una cantina e lì è scattata la scintilla…».
Così ha deciso di comprarsi una tenuta nel Monferrato.
«Cercavo una villa con giardino. L’ho trovata, ma il giardino era un po’ più grande… (ride, nda): c’erano pure i vigneti».
Così è nata Ca’ del Profeta.
«Produciamo vino, abbiamo aperto un ristorante e allestito delle camere per i turisti. Ora la nostra azienda è anche entrata a fare parte del Cons­or­­zio Élite Medi­ter­ranea, di­retto dai fratelli Dino e Sil­vano Icardi. Sono loro che mi hanno invitato alla partita».
Va anche in vigna?
«Sì, ho già imparato a potare e a fare gli innesti…».
Passando… alla cucina: servite piatti brasiliani?
«Nel mio ristorante di Torino, il menù ha diversi sapori del Brasile, ma a Montaldo no, solo cucina italiana».
Nemmeno un’eccezione?
«Solo nelle “grigliate del Pro­feta” – riservate agli amici – che organizziamo in cortile, in primavera e in estate: lì c’è anche la carne brasiliana…».
Insomma, ormai è fedele alle colline piemontesi.
«Sì, mi hanno stregato. E, poi, degustando i loro vini diventano irresistibili».

BaNNER
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