Appuntamento al Cinema Monviso di Cuneo, mercoledì 4 maggio (ore 21), per l’evento di presentazione del progetto SIPLA NORD, promosso da Arci Piemonte con il Patrocinio della Città di Cuneo in collaborazione con Arci Cuneo Asti, Fondazione San Martino, Lhi Balòs Aps, Circolo Arci Rosa Luxemburg, Ratatoj Aps, Micò Aps. L’ingresso alla serata è gratuito.
Il progetto SIPLA nasce dall’esperienza del progetto Presidio della Caritas Italiana che dal 2014 ha assistito oltre 5mila lavoratori agricoli vittime di sfruttamento. Da qui la collaborazione tra il Consorzio Communitas e l’Arci Nazionale che hanno dato vita al progetto SIPLA, co-finanziato dal Ministero dell’Interno con il Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione 2014-2020 e l’AD delegata del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali: una rete nazionale di presidi e servizi territoriali nata per proteggere e sostenere i lavoratori agricoli stranieri, extracomunitari, contro forme di caporalato, lavoro irregolare e sfruttamento lavorativo.
L’obiettivo è quello di costruire un sistema nazionale integrato in grado di agire a più livelli: quello nazionale attraverso azioni di advocacy e di promozione di accordi e protocolli di intesa con le aziende e la grande distribuzione; quello locale attraverso la costruzione di interventi integrati a livello regionale e multiregionale. La partnership di SIPLA NORD è stata costruita pensando a tutta la filiera coinvolta dal sistema agricolo e da una parte si fa carico di trovare nuove soluzioni (e sostenere quelle già avviate) alternative ai ghetti e al caporalato, dall’altra vuole promuovere la trasparenza nei rapporti di filiera.
Nell’ottica del progetto, a seguito della presentazione verrà proiettato il film “The Harvest” di Andrea Paco Mariani. La pellicola è ambientata a Bella Farnia, frazione di Sabaudia (Latina), dove risiede una cospicua comunità di sikh, prevalentemente occupati come braccianti nella filiera agricola locale (nell’Agro Pontino si calcola la loro presenza in circa 30mila unità). Il loro lavoro è sfruttato e sottopagato e la mancata conoscenza della lingua è uno svantaggio nella consapevolezza dei loro diritti, sistematicamente calpestati, ad opera di caporali locali e con la connivenza dei loro connazionali, in spregio delle tutele sindacali.
Nel complesso di case che li accoglie vivono anche Gurwinder, bracciante agricolo e Hardeep, mediatrice culturale, padre punjabi e accento laziale, che lavora ogni giorno per accorciare le distanze tra indiani e italiani. A punteggiare la narrazione, gli interventi di Marco Omizzolo e Simone Andreotti, responsabile scientifico e vice presidente della cooperativa locale InMigrazione, motore del film.