Il 28 aprile del 1937, esattamente 85 anni fa, venivano inaugurati gli Studi di Cinecittà di Roma, che ancora oggi sono il complesso di stabilimenti cinematografici più grande d’Europa. Qui hanno lavorato alcuni dei più grandi registi e attori del cinema italiano e straniero, nomi del calibro di Federico Fellini, Sergio Leone, Vittorio De Sica, Sophia Loren, Gina Lollobrigida, Claudia Cardinale, Martin Scorsese e Francis Ford Coppola. A Cinecittà sono stati girati circa 3.000 film, tra questi, 90 sono stati candidati all’Oscar e 51 si sono aggiudicati l’ambita statuetta.
La rocambolesca storia degli “studios” di Roma parte all’inizio del ’900; prima di trasformarsi nella “Cinecittà” che conosciamo oggi il cinema italiano era diventato famoso nel mondo grazie a “Cabiria” (lungometraggio “cult” del 1914) ed altre apprezzate pellicole, ma le produzioni americane e tedesche ebbero la meglio e la cinematografia italiana andò in declino fino all’avvento del fascismo, che sostenne grandi produzioni come “Scipione l’africano”. Dopo un grande incendio avvenuto nel 1935 (la pellicola cinematografica è fatta con un materiale altamente infiammabile ndr) gli studi sono stati completamente ricostruiti e inaugurati il 28 aprile del 1937.
Nel corso della Seconda Guerra Mondiale lo stabilimento venne prima occupato dai nazisti e adibito a campo di concentramento e poi, con la liberazione di Roma, convertito in ricovero per gli sfollati (la produzione si spostò a Venezia).
Dopo la guerra l’attività cinematografica riprese esordendo con “Cuore” e da lì la strada fu in discesa. Cinecittà venne utilizzata come set di “Quo vadis”, “Ben Hur”, “Roma” e tutti quei film colossal ambientati nell’antica capitale dell’Impero.
Ancora oggi gli Studi di Cinecittà non hanno perso il loro fascino, infatti vi sono state girate scene de “Il padrino – Parte III”, “Il paziente inglese”, “Gangs of New York”, “Le avventure acquatiche di Steve Zissou” e “La passione di Cristo”.
Cinecittà eterna
Gli studi cinematografici romani sono stati inaugurati 85 anni fa. Da sede di grandi produzioni a campo di concentramento fino alla rinascita. una storia che continua