La città di Cuneo ha ricordato e celebrato il valore della Repubblica: giovedì 2 giugno, in piazza della Costituzione, si è tenuta la tradizionale cerimonia dedicata all’anniversario della fondazione della Repubblica Italiana, che ha compiuto 76 anni.
La cerimonia, tenutasi nuovamente in presenza e senza limitazioni dopo l’epoca Covid, ha visto la partecipazione delle massime istituzioni politiche, civili e militari della provincia Granda, ma anche di cittadini comuni, insieme per condividere un momento sempre significativo, sentito, a tratti toccante, in onore di tutti coloro che hanno dato la propria vita per permettere alle generazioni future un’esistenza, serena e pacifica, in democrazia: l’evento ha seguito i consueti canoni, aprendosi con gli onori ai Gonfaloni decorati della Provincia e del Comune di Cuneo ed al Prefetto Fabrizia Triolo.
Successivamente, il suggestivo momento dell’alzabandiera sulle note dell’Inno di Mameli, suonato dalla Banda Musicale Duccio Galimberti.
Il prefetto Triolo ha così letto il messaggio inviato dal capo dello Stato Sergio Mattarella: «Sono trascorsi settantasei anni dal voto referendario con cui il popolo italiano sceglieva la Repubblica, inaugurando, dopo l’avventura del fascismo e la tragedia bellica, una nuova pagina della nostra storia», si legge nella lunga nota inviata dal Presidente a tutti i Prefetti d’Italia. «L’Italia avrebbe poi, con la Carta costituzionale, edificato un riferimento sicuro su cui realizzare una nuova comunità, un programma esigente da attuare, all’insegna dei valori della pace e della libertà, dell’uguaglianza e della solidarietà sociale. Oggi, mentre il continente europeo è colpito dall’aggressione della Federazione Russa contro l’Ucraina, la comunità nazionale, nella Festa della Repubblica, si raccoglie con orgoglio e convinta adesione intorno agli ideali che ne fondano l’identità e che costituiscono l’impegnativo orizzonte di quanti esercitano funzioni pubbliche. Di fronte a sfide inedite e complesse, come quella dell’emergenza sanitaria e delle ripercussioni economiche e sociali delle crisi internazionali, gli amministratori locali e i pubblici funzionari sono chiamati a interpretare il proprio ruolo con accresciuto spirito di servizio e con l’obiettivo di offrire soluzioni tempestive ed efficaci. […] Nel rinnovare ai Prefetti e a tutti coloro che rivestono pubbliche responsabilità auguri di buon lavoro, con i sentimenti dell’apprezzamento della Repubblica per la loro azione, esprimo l’auspicio che la celebrazione del 2 giugno possa costituire per i cittadini una rinnovata occasione di riflessione sui valori costituzionali, ai quali ispirare il quotidiano contributo al servizio del Paese».
Assegnati inoltre i diplomi di onorificenza dell’Ordine al Merito della Repubblica. Cavaliere: Corrado Bedogni (Savigliano, già direttore generale dell’Asl Cn1); ufficiale: Luigi Bellino (Alba, brigadiere); Angelo Ferrero (Fossano, imprenditore); Pietro Nanchino (Verzuolo, ex imprenditore e già sindaco di Melle); commendatore: Sergio Dogliani (Bra, imprenditore e volontario dei Vigili del Fuoco).
Consegnate anche le Medaglie d’Onore alla memoria di ex internati e deportati nei lagher nazisti: Antonio Demaria (Busca) e Attilio Marengo (Lisio). La cerimonia si è infine chiusa con la lettura da parte del presidente della Consulta provinciale degli studenti di alcuni brani tratti dalla “Repubblica” di Platone e con gli onori finali a Gonfaloni e Prefetto.