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Favino superstar anche in “Nostalgia”

L’attore romano, protagonista nel film di Martone applauditissimo al Festival di Cannes, è un talento incontenibile

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Applausi a scena aperta e interminabili per “No­stalgia” a Cannes. E applausi anche a Pier­francesco Favino, l’attore italiano più imprevedibile del momento, nel senso che il suo talento lo porta istintivamente a passare da un progetto all’altro, da un copione drammatico a un tema comico.
Nel film diretto da Mario Martone e tratto dal romanzo di Ermanno Rea, ad esempio, interpreta il personaggio di Felice Lasco, che torna a Napoli per riuscire a rivedere la ma­dre dopo aver vissuto molti anni in Egitto. La storia racconta la sua vicenda umana e quella dei luoghi in cui si sviluppa, tra le case e le chiese del rione Sanità che Favino ha imparato ad amare particolarmente durante le riprese. Il tema è quello del ritorno, quello che fa dire che «nulla è cambiato eppure nulla è lo stesso». E se invece non fosse così? Se fosse possibile ritrovare luoghi immobili e persone pronte a manifestarsi così come le ricordavamo? Il film è evocativo e commovente, quello di Favino è un ritratto intenso che si muove in un’atmosfera sospesa tra passato e presente. «Ho studiato arabo per la mia parte, parlo come Ibrahi­movic», ha detto l’attore. A proposito, l’attore romano è tanto aperto a nuove avventure in scena quanto chiuso verso ogni possibile rivelazione di dettagli personali. Di lui si co­noscono pochissimi segreti, se non che in famiglia lo chiamavano Picchio, per il fatto che era in perenne movimento e non stava mai fermo. Fu suo padre ad affibbiargli quel nomignolo. L’atto­re ha ammesso che Pic­chio per lui negli anni è diventato un nome più identificativo che Pier­francesco, «ma ho pensato che sui manifesti degli spettacoli teatrali un “Pic­chio Favino” non sarebbe sta­to adeguato», ha spiegato sorridendo in una recente intervista.
I suoi inizi lo hanno visto im­pegnato in teatro e tv, ma il primo successo lo ha conosciuto con una parte da protagonista in “L’ultimo bacio” di Gabriele Muccino nel 2001. Seguono una serie di affermazioni tra David di Donatello, Nastri d’Argento, Globi d’oro e Ciak d’oro. Altro esempio della sua versatilità: l’interpretazione del boss Tommaso Buscetta nel film “Il traditore”, un ritratto psicologico complicatissimo per un personaggio controverso, reso mirabilmente da Favino che a un certo punto canta una canzone che poi nelle immagini conclusive nei titoli di coda, è il vero Buscetta a cantare: la somiglianza è impressionante.
Altro frammento di vita privata: Anna Ferzetti, attrice romana di 39 anni, celebre per aver recitato in numerose pellicole e fiction di successo fa coppia da tempo con Favino. È tornata sul piccolo schermo in occasione della seconda stagione della serie “Volevo fare la rockstar” e ha interpretato Fran­cesca nella comedy heist-movie firmata da Alessio Maria Federici intitolata “(Im)Perfetti criminali”, film Sky.

BaNNER
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