La voce si rompe per l’emozione quando ne parla. Daniele Sobrero, consigliere comunale con delega allo sport del Comune di Alba, ha voluto fortemente il progetto di calcio che includesse i ragazzi autistici. Fin da quando era presidente dell’Alba Calcio. Un’iniziativa partita quasi 6 anni fa e sfociata in una squadra per ragazzi autistici coinvolgendo gli ospiti della comunità Villa Ottavia di Piobesi d’Alba, sede distaccata del Centro Riabilitativo Ferrero di Alba. L’iniziativa è andata avanti anche in questi anni, nonostante le restrizioni dovute all’emergenza sanitaria: è proseguita con allenamenti e incontri di aggregazione. «Un progetto in cui ho sempre creduto, volevo fare qualcosa per questi ragazzi della comunità di Piobesi, per poi rendermi conto che è sempre più quello che ricevo da loro di quello che do io». L’unica cosa che chiese quando fu costretto a lasciare, per troppi impegni, il ruolo di presidente dell’Alba Calcio, fu che questa squadra venisse mantenuta. Giovanni De Bellis, nuovo presidente, ha fatto di più, ha creato un’altra squadra con il tesseramento di tredici ragazzi, ospiti del Centro Ferrero, per l’Alba Calcio, al fine di poter prendere parte al progetto sociale “Quarta Categoria – calcio e disabilità” promosso dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio con il sostegno e l’adesione convinta di tutte le principali componenti del mondo del calcio. Un vero e proprio campionato nazionale di calcio a 7 riservato a calciatori e calciatrici con disabilità intellettivo-relazionale e patologie psichiatriche. «Ho abbracciato subito questo progetto perché è importante. Il sorriso e la felicità di questi ragazzi poi ci ripagano di tutti gli impegni» dice De Bellis. Che ha il sostegno importante del Rotary Canale Roero: «Vederli oggi giocare con tutto questo entusiasmo e questa passione ci riempie di orgoglio e ci fa capire che la scelta di supportare questo progetto è stata vincente» dice il futuro presidente Sergio Sordo. Il Rotary Canale Roero, insieme ad Alba, Bra e Cuneo, finanzierà il progetto con 8 mila e 400 euro: «La metà direttamente da noi, il resto l’ho chiesto alla Rotary Foundation». Questo per quanto riguarda il supporto economico: «Che è importante ma non è tutto – sottolinea Sordo -. Noi vogliamo dare una mano anche concretamente, ogni socio che vorrà potrà regalare del tempo a questo progetto, in base alle proprie competenze. Ci teniamo molto anche perché il cuore dell’iniziativa è a Corneliano, nel Roero».
Oggi con orgoglio Daniele Sobrero ha aggiunto un tassello in più al suo progetto. «Sono riuscito a far arricchire il premio Golden Boy e Golden Kid di Tuttosport con quello Golden Special, dedicato ai ragazzi speciali e alle società che li includono». Così racconta com’è nata l’idea: «Mi sono trovato a un tavolo con, tra gli altri, l’allora direttore di Tuttosport, Xavier Jacobelli e il governatore Alberto Cirio. Avendo tirato su, tempo fa, la squadra speciale che dal Corneliano Roero è passata all’Alba Calcio (che ha poi aderito al progetto sociale “Quarta Categoria – calcio e disabilità”) avevo chiesto all’ex direttore se al celebre Golden Boy (premio calcistico istituito da Tuttosport nel 2003 e assegnato ogni anno al miglior calciatore Under 21 militante nella massima serie di un campionato europeo) e al quale ho sempre partecipato da invitato, si poteva istituire un Golden Special, in doppio formato. Cioè dedicato ad un atleta disabile e ad una società sportiva che si prodiga all’inclusione sportiva. Lunedì 6 giugno c’è stata la prima edizione a Torino. Un premio nazionale ed eccezionale, perché lo sport vira sempre di più verso inclusione ed eco-sostenibilità. Durante la premiazione ci sono stati momenti molto emozionanti».
Come quando uno degli atleti disabili dell’Alba si è alzato ed è andato a prendere il microfono: «Fare bene fa bene» ha detto tra la commozione di tutta la platea. «Sono questi i motivi che ti fanno andare sempre avanti, nonostante le difficoltà» conclude Sobrero. Il riconoscimento quest’anno è andato a due atleti di Insuperabili, progetto nato a Torino nel 2012 con l’obiettivo di promuovere la crescita e l’inclusione delle persone con disabilità all’interno della società attraverso lo sport del calcio.