Forever Top Gun trent’anni dopo è Tom Cruise Show

Il sequel del film che lanciò definitivamente l’attore americano è tornato nei cinema tra nuovi record d’incassi e azioni legali

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Il suo ultimo film “Top Gun – Maverick” sta facendo registrare un successo a dir poco clamoroso. Soprattutto perché sembra avere la capacità di mettere tutti d’accordo, senza distinzioni tra chi ama un genere o un altro. Un di­scorso simile potrebbe essere applicato allo stesso Tom Cruise che a sua volta piace un po’ a tutti, senza troppe differenze di sesso e di età. Del resto per lui questo concetto resiste da molto tempo, se è vero che -come ha scritto Guia Soncini per Linkiesta – l’attore americano ha gli stessi addominali e gli stessi denti che aveva a 25 anni. Ovvero 35 anni fa.

Cruise compirà 60 anni il prossimo 3 luglio e in effetti può ancora vantare un sorriso luminoso e un fascino sostanzialmente immutato, almeno per il popolo dei fan. Per gli altri invece contano le eccezioni circa la sua controversa adesione a Scientology con annessi e connessi.

Intanto l’ultima versione di “Top Gun” non fa che raccogliere commenti appassionati in un tutto il mondo (e un incasso complessivo che su­pera già i 500 milioni di dollari), ma anche una minaccia legale: la famiglia dell’autore del primo testo di “Top Gun” ha fatto causa alla Paramount affermando che la casa di produzione avrebbe aggirato il vincolo dei diritti d’autore. La Paramount li aveva acquistati nel 1983 subito dopo la pubblicazione dell’articolo scritto da Ehud Yonay. Ma in base all’azione legale della vedova e del figlio, presentata a Los Angeles, lo studio cinematografico pur non detenendo più i diritti d’autore per l’articolo uscito all’epoca, continua a beneficiarne. E così è stato chiesto il blocco delle proiezioni del film per violazione del copyright.
E pensare che Cruise non voleva prestarsi al sequel. È stato il regista e amico Joseph Kosinski a convincerlo, raggiungendo l’attore a Parigi dove stava girando un altro classico dell’azione: “Mission impossible”. Tra un cambio set e l’altro, l’attore si è convinto.
E così ha prontamente rispolverato le t-shirt, gli occhiali da sole e i giubbotti lanciati già ai tempi della prima uscita, trentasei anni fa. Sempre attuali, anche quelli.

La trama: trent’anni dopo Pete «Maverick» Mitchell è ancora un capitano della Marina degli Stati Uniti e fa il pilota collaudatore. Ben presto viene richiamato dalla leggendaria scuola per aviatori Top Gun di San Diego, dove ha il compito di formare i migliori piloti del corso per una missione tatticamente (tanto per cambiare… ) impossibile: volare sopra e distruggere un impianto di arricchimento di uranio in territorio nemico. Maverick ac­cetta, ma subito mette in chiaro che il suo primo obiettivo è far uscire vivi i piloti da lì.
A suscitare emozioni è anche Val Kilmer, l’attore da tempo malato presente comunque sul set (grazie anche al supporto della tecnologia) per assistere l’amico Tom. Che pensa a tutto il resto, lui che nella vita reale possiede anche il brevetto da pilota automatico. Sulle note del nuovo singolo di Lady Gaga, “Hold my han­d”, il tenente Mave­rick/Pete Mitchell (Tom Cruise) incrocia il tenente Rooster/Bradley Bradshaw (la new entry Miles Teller), figlio del suo compagno di volo storico Go­ose/Nick Bradshaw.

Erano anni che Cruise e il suo team stavano lavorando alla continuazione del cult del 1986 e questo sequel in effetti era previsto in uscita già nell’estate del 2020, prima che la pandemia imponesse limitazioni ovunque e quindi anche le chiusure dei cinema. No­nostante le strategie applicate da altri studios, che avevano scelto di far debuttare anche i loro titoli di punta online, l’attore e la stessa Paramount si erano detti decisi ad attendere che la situazione migliorasse: anche per la qualità cinematografica delle sue riprese aeree e delle sue acrobazie, “Top Gun: Maverick” poteva uscire solo nelle sale. Una scelta che oggi, valutando i dati d’incasso già da record, potrebbe essere stata la più saggia e sembra assolutamente premiare il paziente rinvio: se le statistiche saranno confermate, il film potrebbe allinearsi con altri successi recenti come “Spider-Man: No Way Home”, oppure “Doctor Strange nel multiverso della follia” e “The Batman”, che nei weekend di apertura avevano guadagnato rispettivamente 260, 187 e 134 milioni di dollari. Ma quelli sono eroi dei comics, nel caso di Tom Cruise invece, la platea potenziale è ancora più ampia. Ecco perché può essere un successo trasversale e universale, un vero e proprio Tom Cruise Show, l’attore hollywoodiano ancora oggi brillante e ammaliante coma una vita fa.