Il bilancio dei primi sei mesi dell’anno per gli incidenti stradali in provincia di Cuneo si chiude purtroppo in maniera negativa, con 20 morti a fine giugno che diventano 21 con il decesso di domenica 3 luglio, in cui ha perso la vita a Centallo un motociclista di 51 anni.
Raggiunto, dunque, e tristemente superato il livello pre pandemia del 2019, che da gennaio a giugno aveva fatto registrare 19 decessi sulle strade cuneesi.
Circa la metà dei decessi del 2022, fino ad ora, si è verificato in auto e spesso nell’ambito di scontri con altri veicoli, ma sono quasi altrettanti quelli avvenuti in moto; due, invece, i casi riguardanti i pedoni e uno relativamente i ciclisti. Il mese più funesto, anche quest’anno, è stato maggio, con sei morti, mentre a gennaio non si sono verificati decessi.
Alle vittime vanno aggiunti i feriti, spesso gravi o gravissimi, che in molti casi hanno subito danni che rischiano di diventare permanenti. La fonte Istat ne riporta 1.218 al 31 dicembre 2020, avvenuti negli 860 sinistri in provincia di Cuneo, con un indice di mortalità del 4,5% che è ancora una volta il più alto del Piemonte e più del doppio del dato medio nazionale (2,02%).
Le cause sono spesso le stesse: velocità, sorpassi, distrazione alla guida causata dal telefonino, mancate precedenze. In alcuni casi anche malori o problemi di salute legati all’età avanzata del guidatore. Le condizioni delle strade non aiutano, ma soprattutto sono le distanze tra i piccoli centri dovute alla vastità del territorio e l’assenza di grandi infrastrutture di comunicazione a obbligare i cittadini a utilizzare la normale viabilità comunale o provinciale per gli spostamenti quotidiani.
La progressiva ripresa degli spostamenti e delle attività lavorative hanno riportato nella media, purtroppo, il bilancio dei morti che era sceso a 12 nel 2020, a causa proprio del lockdown, per poi risalire a 18 nel primo semestre 2021. I dati sono forniti dall’Ufficio Stampa della Provincia di Cuneo che, dal 1998, monitora quotidianamente la situazione tramite le informazioni giornalistiche. Pur non essendo, quindi, dati ufficiali, permettono di seguire l’andamento del fenomeno.
Il dato più alto relativo ai decessi per incidenti stradali lungo le strade della provincia risale all’inizio del censimento nel 1998, con 138 casi; poi i numeri sono scesi progressivamente: 125 morti nel 1999; 122 nel 2000; 115 nel 2001; 116 nel 2002; 116 nel 2003; 105 nel 2004; 83 morti nel 2005; 71 nel 2006; 78 nel 2007; 72 nel 2008; 57 nel 2009; 68 nel 2010. Negli ultimi 10 anni la triste media si è attestata attorno ai 45 morti all’anno (51 nel 2011, 51 nel 2012, 48 nel 2013, 42 nel 2014, 48 nel 2015, 33 nel 2016, 59 nel 2017, 44 nel 2018 e 44 nel 2019) con l’eccezione del 2016 che ne registrò 33. Poi è scoppiata la pandemia e i dati sono calati, ma solo nel 2020, con 38 decessi, già risaliti a 48 nel 2021.