Il Volley Savigliano saluta Fabrizio Bossolasco dopo 26 anni in bianco blu. Eh sì, avete letto bene..26 anni! Bossolasco è stato il Maldini del Volley Savigliano, come il grande calciatore ha vestito solo una casacca, è partito dal settore giovanile per arrivare alla storica A3 (ci prendiamo il lusso di paragonarla alla Champions League del rossonero!) e, per dirla tutta, lo ha battuto di due anni per stagioni giocate (Maldini solo 24).
La società ringrazia Fabrizio per il lavoro svolto, per l’impegno dimostrato e per essere stato la bandiera societaria nei diversi campionati affrontati.
Mancino, non troppo alto, vera spina nel fianco per il muro avversario per i suoi “facili” mani-out da zona 4 (mica semplici per un attaccante mancino), leone in difesa, supportato da grande determinazione che lo ha sempre fatto ottenere qualcosa in più ma anche superare i gravi infortuni avuti.
Per Fabrizio lo scorso anno è stato indimenticabile per tutto il mondo nuovo della serie A, un sogno realizzato che ogni giocatore vorrebbe raggiungere. Nuovo campionato sostenuto benissimo perché, dati alla mano, in appena 15 partite è riuscito a segnare 115 punti. È stato anche un anno difficile a causa dell’infortunio al ginocchio che lo ha tenuto lontano dal campo per diversi mesi, non riuscendo a dare il giusto aiuto ai compagni nel momento di maggiore crisi.
Il successo più grande è ovviamente stato aver vinto la serie B, una stagione incredibile coronata da due incontri perfetti. Il momento più difficile della sua carriera, invece, è stato a 21 anni quando si è rotto il legamento crociato, un anno duro e intenso di recupero, non sapeva come avrebbe reagito. Fabrizio annuncia il suo ritiro: crede che sarà dura, sarà spiazzato dai primi momenti senza volley. Ma è pronto e ha bisogno di nuovi stimoli; curioso di vedere cosa “verrà”, non gli dispiacerebbe iniziare a giocare a beach-volley un po’ più seriamente (senza palla non sostare!)
Ci confessa che rimarrà nell’ambiente: metterà a disposizione di società e ex compagni la sua esperienza da fisioterapista, dividendo l’incarico con Davide Ghibaudo già operativo lo scorso anno. Contento di rimanere a contatto con il gruppo, non ce l’avrebbe fatta a staccarsi completamente.
Il consiglio di Fabry per i più giovani è quello di coltivare passione e sacrificio, per sé, per i compagni e per la società. Rinunciare a qualcosa per stare in palestra ha molto valore.
Ispirati da altri sport gli abbiamo chiesto cosa pensa se il Volley Savigliano ritirasse la maglia numero 4. Fabrizio risponde umilmente, è stato un giocatore come un altro, sa di aver avuto un ruolo importante ma è stato a prescindere dal numero di maglia. Sarebbe, anzi, contento che qualcuno scegliesse il suo vecchio numero, magari portandosi dietro il suo esempio di volontà e dedizione.
Ultima domanda scomoda: a chi la fascia di capitano nella stagione 22/23? I nomi fatti da Fabrizio sono tre: Ciccio Dutto per esperienza, serietà e attaccamento alla maglia, Daniele Gallo che è già stato capitano e che gioca a Savigliano da molto tempo e, in futuro, gli piacerebbe vederla addosso all’amico Paolino Rabbia, uno che come lui ha giocato solo a Savigliano e che è molto attaccato a questa società.
A Fabrizio un grazie enorme per tutto quello che è riuscito a dare al mondo del volley saviglianese, sarà davvero strano non vederlo in campo.
cs