Scollinato il capodanno, prosegue il racconto del 2017 di sport a Cuneo di Ideawebtv.it attraverso le voci dei protagonisti.
È il turno, questa volta, di Salvatore Iacolino, nomen omen, condottiero del Cuneo capace di rimontare dalla quasi-zona playout alla vittoria del girone A di Serie D 2017/18.
Una cavalcata storica, che entra di diritto nella leggenda dello sport cuneese. Quali ricordi, a qualche mese di distanza, di quel percorso che ebbe del clamoroso?
“Ricordo benissimo che quando arrivai a Cuneo c’era molto pessimismo. Non si credeva molto di poter vincere, anche perché presi una squadra poco sopra la zona playout. Ho solo ricordi bellissimi, di un lavoro innanzitutto psicologico, volto a ridare fiducia ed autostima ad un gruppo che mi seguì da subito, dandomi grandi soddisfazioni. Per me aver vinto un campionato così importante e in quel modo è stato un grande orgoglio. Considero Cuneo casa mia, quindi è stato doppiamente bello”.
Siamo onesti. Da fuori, per gli addetti ai lavori ed i tifosi, un pizzico di scontato c’era per forza. In molti, con il suo arrivo, balenò l’idea che la vittoria del campionato fosse cosa più che possibile…
“Fu un campionato molto difficile, credetemi. A fare la differenza fu la vittoria negli scontri diretti, che ci permise di guadagnare posizioni importanti. Partita dopo partita ci siamo resi conto di potercela fare ma all’inizio c’era da riprendere dal punto di vista mentale la squadra. Non c’erano primedonne ma era un gruppo di altissimo livello, con due giocatori di grandi valori morali che sono Rosso e Conrotto, bravi a darmi una mano per ritrovare l’autostima della rosa, convincendola che vincere fosse possibile”.
Dopo quel trionfo, l’addio. Per Cuneo e Iacolino scelte diverse, che hanno avuto il comune denominatore di non trovare fortuna. Qualche rimpianto?
“Mi sono lasciato bene a Cuneo, benchè loro avessero fatto le loro scelte che reputavano, al tempo, ideali per la categoria superiore. Io, di conseguenza, ho fatto le mie, ma con il tempo mi sono reso conto che non c’erano più le condizioni ed ho rassegnato le dimissioni. Detto questo, non sono pentito di esserci andato, perché Varese è una piazza a cui non si può mai dire di no, che mi ha comunque insegnato tanto in quei quattro mesi”.
Ha seguito il Cuneo di Serie C? La salvezza è cosa possibile?
“L’ho seguito, eccome. Sono convinto che questo Cuneo possa salvarsi. Gli ultimi tre risultati hanno dimostrato che la squadra ci sta in categoria, perché altrimenti certe prove non sarebbero possibili. Sono dell’idea che con questo allenatore e con un presidente come Rosso, che si fatica a trovare in tutta Italia, ce la possano fare. Ai tifosi biancorossi dico una cosa: tenetevi stretto Rosso, uomo dagli alti valori morali che è sempre stato lì, nel bene e nel male”.
Che sarà di Iacolino, invece. La vedremo ancora su qualche panchina nel 2018?
“Fino a giugno non potrò più lavorare per regolamento, poi vorrò ritornare in pista il prima possibile. Mi sento ancora forte e voglioso, per cui tornerò. Dove? Non è dato sapersi, ma quel che è certo è che sono motivato e pronto a mettermi in gioco”.
Carlo Cerutti – Redazione Sportiva Ideawebtv.it