Nel periodo aprile-giugno 2022 si sono iscritte al Registro imprese della Camera di commercio di Cuneo 816 imprese (nell’analogo periodo del 2021 erano 863), mentre sono 575 le aziende che hanno cessato la propria attività (al netto delle cancellazioni d’ufficio), a fronte di 528 chiusure nello stesso periodo dell’anno precedente. Il saldo tra i due flussi è positivo per 241 unità, in diminuzione rispetto a quanto rilevato nel medesimo periodo del 2021 (335 unità). A fine giugno 2022 sono 66.051 le imprese aventi sede legale in provincia di Cuneo.
“Il sistema imprenditoriale cuneese nel II trimestre del 2022 registra un tasso di crescita (+0,37%) che ci riporta ai valori pre-pandemia (+0,33% nel 2019). Tutte le forme giuridiche, in particolare le società di capitale, mostrano dati positivi. I settori che nei mesi scorsi hanno trainato la crescita sono l’edilizia, anche grazie gli incentivi fiscali, e il turismo, a seguito del rimbalzo post pandemia. ”- afferma il presidente della Camera di Commercio I.A.A. di Cuneo, Mauro Gola – Questo quadro, oggi più che mai, deve essere consolidato con politiche serie che contrastino il caro energia e le ricadute negative del conflitto russo ucraino. Compito delle istituzioni, in un clima macroeconomico e geopolitico non facili, deve essere quello di favorire la stabilità per sostenere gli investimenti delle imprese cuneesi, anche cogliendo le opportunità derivanti dalle risorse del PNRR che non dobbiamo perdere.”
Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si è tradotto in un tasso di crescita del +0,37%, meno positivo rispetto a quello del II trimestre dello scorso anno (+0,51%), ma di poco migliore rispetto a quello pre-pandemia (+0,33%) nel 2019. Il risultato provinciale è lievemente inferiore a quello medio regionale (+0,41%) e nazionale (+0,54%).
Dal punto di vista delle forme giuridiche il II trimestre 2022 ha evidenziato un bilancio positivo per tutte le tipologie di imprese. A riportare l’espansione maggiore, ancora una volta, sono le società di capitale (+1,03%) che marcano un netto distacco. Seguono le ditte individuali (+0,30%) che rappresentano il 62% del tessuto imprenditoriale provinciale, le altre forme (+0,20%), all’interno delle quali confluiscono cooperative e consorzi, e le società di persone (+0,15%).
La disaggregazione settoriale restituisce risultati confortanti nella quasi totalità dei casi, eccetto che per l’agricoltura (-0,13%) comparto maggiormente rappresentativo (28%) dell’economia cuneese. Guidano la graduatoria le costruzioni con un tasso di variazione trimestrale dello stock del +1,02%, a cui segue il turismo con +0,97% e gli altri servizi con +0,80%, settore che rappresenta il 24% dell’imprenditoria provinciale. Di segno positivo, ma con incrementi più contenuti, l’industria in senso stretto (+0,39%) e il commercio (+0,10%).
cs