Un luogo in cui crescere, coltivare i propri sogni e le proprie aspirazioni, con il supporto di chi fa germogliare il talento e indica la strada giusta da percorrere. Questo è il Centro educativo post-scolastico di Oasi Giovani di Savigliano, che negli anni – oltre al supporto nei compiti e all’organizzazione dei giochi – ha aiutato centinaia di ragazze e ragazzi a diventare donne e uomini protagonisti della propria vita.
A testimoniarlo è la storia di Michelle Nintcheu, anche lei come tanti diventata adulta tra i banchi (e nel cortile) di corso Roma. 21 anni, è arrivata dal Cameroun quando faceva la prima media. All’inizio non sapeva nemmeno una parola di italiano: ha studiato, si è diplomata al liceo, ed ora sta finendo la scuola di infermieristica.
Non nasconde di aver sofferto molto a causa del razzismo perché, come dice lei, «il colore della pelle si vede, e quindi non ci si può nascondere».
«Definirei la mia esperienza presso Oasi Giovani come un viaggio di formazione durante il quale sono cresciuta e maturata – racconta Michelle –. È una realtà dove i ragazzi imparano a stare con gli altri e maturano grazie al confronto continuo. I ricordi legati a quest’ambiente sono molteplici. È una realtà piena di ragazzi, ed è naturale avere piccoli conflitti (prese in giro, litigi…). Prevalgono comunque le esperienze positive legate alle attività offerte dal team di educatori, ai nuovi incontri, alle amicizie maturate, alle nuove esperienze offerte con le varie gite e le proposte quotidiane».
Il valore del Centro educativo post-scolastico, per Michelle, sta anche nella diversità, di provenienze e di culture. «Questo elemento – spiega – arrichisce e dà a tutti, fin da piccoli, uno sguardo diverso sul mondo. Uuna visione di un luogo colorato, fatto di culture diverse in grado di interagire tra di loro».