Nel 2011 in occasione dei referendum sull’acqua a Vernante si registrò una delle più alti percentuali di votanti della provincia: la terza tra i 250 comuni.
L’attuala amministrazione ha preso sul serio la volontà dei suoi cittadini sostenendo convintamente le azioni del Comitato Cuneese Acqua Bene Comune.
In occasione della campagna “Mettiamoci la Faccia” fu tra i 48 enti che avanzarono la richiesta di convocazione dell’assemblea dei Sindaci perchè si esprimesse in favore di una gestione pubblica del servizio idrico.
In occasione dell’assemblea di fronte al documento proposto dal presidente della Provincia Federico Borgna che proponeva un percorso verso una società a “partecipazione” pubblica Vernante fu tra i 28 comuni che, coerentemente con il pronunciamento dei consigli comunali, chiesero che si sostituisse la parola “partecipazione” con “totalmente”.
Il mancato accoglimento dell’emendamento ha probabilmente rallentato il percorso che sembra comunque essere indirizzato ad una gestione da parte di una società o di un consorzio di società di proprietà interamente pubblica.
L’adozione del Piano d’Ambito (PdA) è un passo importante che il Comitato ha salutato con favore.
Ma la decisione è stata oggetto di un vero e proprio fuoco di fila prima da parte del Gruppo Egea, poi da Confindustria e infine da parte di una serie di comuni. Tutti pronunciamenti con argomentazioni fotocopia: il PdA sarebbe sottodimensionato rispetto agli interventi necessari.
“Vogliamo suggerire a chi ora lamenta la carenza di investimenti per il rinnovo delle reti di chiedersi chi erano i precedenti gestori, quale composizione societaria avessero e che cosa hanno fatto in questi anni per salvaguardare la qualità degli impianti. È possibile che solo ora ci si accorga che le reti sono invecchiate ed obsolete?” – ha commentato il Comitato in una lettera rivolta agli amministratori dei comuni della provincia – “Non dimenticate che il nuovo PdA prevede già un incremento significativo delle cifre annualmente destinate agli investimenti e che comunque c’è un limite sia tecnico che finanziario alla capacità del nuovo gestore, qualunque esso sia, di portarli a termine nei tempi previsti. Deve esserci una reale e concreta possibilità che quanto “promesso” sulla carta venga poi pienamente realizzato negli anni senza creare squilibri finanziari. Altrimenti si sarà scritto un bel libro dei sogni che ripresenterà tutte le condizioni per essere disatteso”.
Senza dimenticare che, come tutti gli altri costi di gestione del SII, ricadono interamente sulle tariffe che i cittadini-utenti saranno chiamati a pagare.
Il nostro comune ha ora confermato la sua scelta in merito all’acqua pubblica approvando all’unanimità nell’ultimo consiglio comunale un ordine del giorno con il quale rivolge all’Egato il proprio apprezzamento e sostegno per il lavoro compiuto e auspica l’attuazione del cronoprogramma approvato dalla conferenza dei rappresentanti.
Un analogo pronunciamento è stato compiuto dai consigli comunali tra i quali quelli di Cuneo, Borgo San Dalmazzo, Gaiola, Valdieri, Aisone, Valgrana e Unione Montana Valle Stura.
Il Gruppo Oltre esprime il proprio ringraziamento per l’attenzione con cui l’amministrazione ha dimostrato su questo tema così fondamentale.
Gruppo Oltre